Cumani
E’ nato a Giugliano (NA) l’11/10’56. Professionalmente si è formato al Liceo Artistico di Aversa e all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove ha frequentato i corsi di scultura con il maestro “Augusto Perez”. E’ operativo sul territorio nazionale, nell’ambito dell’attività artistica, fin dalla fine degli anni ‘70. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali, tra le quali si ricordano:
· Biennale di Monza (Pinacoteca d’arte moderna) a cura del critico d’arte Alberico Sala;
· Fondazione “Corrado Cagli” (Napoli) invitato dal critico d’arte Vitaliano Corbi;
· Galleria d’arte contemporanea l’Ariete (Napoli) presentato da Vitaliano Corbi;
· Expoarte di Bari, presentato dalla galleria il Triangolo di Cosenza;
· Laboratorio di Arte visiva, ”Avanguardia artistica in Terra di Lavoro” (Marcianise).
Selezionato per il premio “Gardeschi” ad Arezzo, ha esposto recentemente alla galleria Mentana (FI).
Si sono occupati di lui:
· Vitaliano Corbi, in modo continuativo;
· Angelo Calabrese,
· Alberico Sala,
· Nuti,
· Carlo Grassi,
· Mollica,
· Agnisola.
Va segnalata, fra le vicende più recenti dell’attività artistica, la presenza significativa del lavoro di Cumani nel saggio del critico d’arte Vitaliano Corbi: Quale avanguardia? L’arte a Napoli nella II metà del ‘900, casa editrice Paparo. Dove ne viene evidenziata la posizione autonoma svincolata da facili condizionamenti mercantili e suggestioni alle mode.
Enzo Esposito Cumani vive e lavora ad Aversa (CE) dove è titolare della cattedra di scultura al Liceo Artistico di Aversa.
Scopri opere d'arte contemporanea di Cumani, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Scultura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2006 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Cumani su ArtMajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Cumani. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
Scultura • 6 opere
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Biografia
E’ nato a Giugliano (NA) l’11/10’56. Professionalmente si è formato al Liceo Artistico di Aversa e all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove ha frequentato i corsi di scultura con il maestro “Augusto Perez”. E’ operativo sul territorio nazionale, nell’ambito dell’attività artistica, fin dalla fine degli anni ‘70. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali, tra le quali si ricordano:
· Biennale di Monza (Pinacoteca d’arte moderna) a cura del critico d’arte Alberico Sala;
· Fondazione “Corrado Cagli” (Napoli) invitato dal critico d’arte Vitaliano Corbi;
· Galleria d’arte contemporanea l’Ariete (Napoli) presentato da Vitaliano Corbi;
· Expoarte di Bari, presentato dalla galleria il Triangolo di Cosenza;
· Laboratorio di Arte visiva, ”Avanguardia artistica in Terra di Lavoro” (Marcianise).
Selezionato per il premio “Gardeschi” ad Arezzo, ha esposto recentemente alla galleria Mentana (FI).
Si sono occupati di lui:
· Vitaliano Corbi, in modo continuativo;
· Angelo Calabrese,
· Alberico Sala,
· Nuti,
· Carlo Grassi,
· Mollica,
· Agnisola.
Va segnalata, fra le vicende più recenti dell’attività artistica, la presenza significativa del lavoro di Cumani nel saggio del critico d’arte Vitaliano Corbi: Quale avanguardia? L’arte a Napoli nella II metà del ‘900, casa editrice Paparo. Dove ne viene evidenziata la posizione autonoma svincolata da facili condizionamenti mercantili e suggestioni alle mode.
Enzo Esposito Cumani vive e lavora ad Aversa (CE) dove è titolare della cattedra di scultura al Liceo Artistico di Aversa.
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1956
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Eventi d'arte in corso e a breve
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su ArtMajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Cumani
Arte contemporanea a Napoli dagli anni '50
Vincenzo Esposito CUMANI
La pittura di Enzo Cumani non è affatto, come qualche osservatore superficiale potrebbe credere, un esempio di chiarezza e di evidenza figurativa. Certo, nei suoi quadri tutto sembra immediatamente riconoscibile, tutto è sicuro e a portata di mano, tenuto entro un rigoroso e quasi ferreo disegno compositivo, modellato con forza da un colore che non conosce violenze timbriche e gestuali, che nasconde anzi i propri spessori matrici e le tracce del ductus, immedesimandosi a tal punto nelle cose rappresentate da diventarne, si direbbe, la pelle e la carne. Eppure in questi quadri sono disseminati indizi inquietanti e segnali che incrociano direzioni diverse e suggeriscono tortuosi percorsi mentali. Uno di questi percorsi, su cui ci sentiamo sospinti ogni volta che vediamo un dipinto di Cumani, conduce verso una regione della nostra memoria, tra Mantova e Ferrara. E innanzitutto un pensiero abbastanza insistente a Mantenga e ai pittori ferraresi del Quattrocento, con la percezione di una fermezza di profili e il sentimento di una natura splendida e pietrificata, in cui si mescolano gli umori di un enigmatico classicismo archeologico. E’ anche il ricordo, apparentemente divagante, se non proprio inopportuno e fastidioso come certe associazioni mentali di cui noi stessi stentiamo a comprenderne il senso, di quella prima scena teatrale prospettica, di cui parlano le cronache del tempo, realizzata da Pellegrino da Udine nei primi anni del Cinquecento, proprio a Ferrara. Ma che c’entrino il teatro e la prospettiva rinascimentale, come possa riaffiorare una notizia letta chissà quando e dove, non è poi impossibile da capire. I dipinti del nostro artista propongono quasi sempre, con una perentorietà che può apparire persino provocatoria e che certamente è tutt’altro che ingenua, un’idea rinascimentale dello spazio, con una prospettiva decisamente unitaria e centralizzata. E non è un caso che, tra l’altro, Cumani abbia dipinto una variazione sul “Cristo morto” di Mantenga. Ma vi sono non poche ragioni, come vedremo tra poco, per sostenere che in realtà il riferimento non è tanto alla rappresentazione pittorica di uno spazio di natura fermamente imbrigliato nelle maglie della prospettiva, quando ha uno spazio artificiale”, e più esattamente a uno spazio teatrale, riordinato, come è stato effettivamente a partire dagli inizi del Cinquecento, entro i fasci della piramide ottica che parte dall’occhio dello spettatore. Se è così, come co pare indubitabile, ecco spiegato il perché dell’associazione, provocata dai dipinti di Cumani, tra la pittura ferrarese e il ricordo di quel primato “teatrale” della città, emiliana. Ma ora siamo in debito di un’altra spiegazione, che riguarda un punto centrale nell’opera del nostro artista. Accennavamo prima agli indizi e ai segnali disseminati nelle immagini di Cumani. Essi stabiliscono un gioco sottilissimo tra l’artista e lo spettatore, nel quale il primo tende mille trappole di seduzione per desiderio del secondo: la bellezza dei paesaggi e dei templi classici presentati nella immobile luce del mito mediterraneo, la vitalità fremente dei cavalli e dei cani, la grazia insidiosa dei felini, la confortante plasticità degli oggetti, la corposa e quasi tangibile familiarità di un limone, di un uovo o di uno scatolo...Ma, quando stiamo per abbandonarci al piacere dell’illusione pittorica, ecco che l’artista ci fa intravedere il meccanismo della trappola. Cumani ha allestito uno spettacolo e la superficie del quadro è stato il suo cantiere teatrale, il suo palcoscenico: c’è il mare con le sue onde spumeggianti, l’isola fascinosa e il cielo spruzzato di nuvolette. Ma non è difficile accorgersi che i prati dell’isola sono ritagli di stoffa verde poggiati su una struttura sottostante, che il mare può essere un fondale dipinto, come il cielo azzurrissimo, su cui le nuvolette somigliano un po’ troppo a batuffoli gommosi o addirittura a uno stampino o a una lastra di metallo sbalzata. Il tempio, poi, non è forse che una facciata vuota o i ruderi delle colonne sono sagome ritagliate nel cartone. Allora comprendi pure quali sono i motivi del disagio che prima cercavi di mettere da parte. Ci sono, infatti, molte cose che contraddicono le leggi della natura: la nuvola è scesa troppo in basso sotto la linea dell’orizzonte, le piante, le uova, i pomi spesso sono sospesi nell’aria come se volassero. Per non dire del brusco sdrucciolo dei piani d’appoggio, del terreno, dell’erba e del mare che s’impennano verso il cielo.
VITALIANO CORBI

rassegna stampa
Vincenzo Esposito CUMANI
Ancora non si sono spenti i riflettori sulla personale dell’artista Vincenzo Esposito Cumani, che per una settimana, fino al 13 marzo scorso, ha esposto ad Aversa nel salone della pro-loco. Una mostra molto interessante di disegni, sculture e dipinti più importanti prodotti negli ultimi dieci anni. All’attenzione del grande pubblico, dunque, opere inedite e singolari. L’artista che vive e lavora ad Aversa ha dedicato la mostra ad Arabia Giulia, proponendo una viva testimonianza del suo sviluppo creativo e crescita professionale. Soddisfatto Cumani e soddisfatti i numerosissimi visitatori che hanno affollato costantemente la mostra. Un grande successo per la città di Aversa e grande opportunità per gli studenti delle scuole superiori che hanno preso parte all’evento. Gli studenti e le studentesse dell’Istituto Turistico “E. Mattei” (classi IV e V sez. G ) hanno relazionato in maniera entusiastica sulla visita effettuata. Un incontro emozionante con l’arte e l’artista, un momento di profonda emozione ed insieme riflessione sull’arte contemporanea e sul ruolo che gioca nel mondo della comunicazione oggi. Un contatto che prova la sensibilità dei giovani verso l’arte, in questo caso quella di Cumani che ha decisamente colpito per il suo linguaggio innovativo. “Dietro la sua apparente chiarezza ed evidenza figurativa si celano indizi inquietanti e segnali che incrociano direzioni diverse e suggeriscono tortuosi percorsi mentali”. I giovani hanno colto proprio questo: un teatro della realtà che ci induce a riflettere sulla singolarità e contemporaneamente sulla molteplicità dei punti di vista nella visione delle cose.

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E’ nato a Giugliano (NA) l’11/10’56. Professionalmente si è formato al Liceo Artistico di Aversa e all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, dove ha frequentato i corsi di scultura con il maestro “Augusto Perez”. E’ operativo sul territorio nazionale, nell’ambito dell’attività artistica, fin dalla fine degli anni ‘70. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali, tra le quali si ricordano:
· Biennale di Monza (Pinacoteca d’arte moderna) a cura del critico d’arte Alberico Sala;
· Fondazione “Corrado Cagli” (Napoli) invitato dal critico d’arte Vitaliano Corbi;
· Galleria d’arte contemporanea l’Ariete (Napoli) presentato da Vitaliano Corbi;
· Expoarte di Bari, presentato dalla galleria il Triangolo di Cosenza;
· Laboratorio di Arte visiva, ”Avanguardia artistica in Terra di Lavoro” (Marcianise).
Selezionato per il premio “Gardeschi” ad Arezzo, ha esposto recentemente alla galleria Mentana (FI).
Si sono occupati di lui:
· Vitaliano Corbi, in modo continuativo;
· Angelo Calabrese,
· Alberico Sala,
· Nuti,
· Carlo Grassi,
· Mollica,
· Agnisola.
Va segnalata, fra le vicende più recenti dell’attività artistica, la presenza significativa del lavoro di Cumani nel saggio del critico d’arte Vitaliano Corbi: Quale avanguardia? L’arte a Napoli nella II metà del ‘900, casa editrice Paparo. Dove ne viene evidenziata la posizione autonoma svincolata da facili condizionamenti mercantili e suggestioni alle mode.
Enzo Esposito Cumani vive e lavora ad Aversa (CE) dove è titolare della cattedra di scultura al Liceo Artistico di Aversa.