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Claudio Alicandri

Ritorna alla lista Aggiunto il 19 dic 2019

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Claudio Alicandri

Titolo “ Come in una Fiaba “

anno 2019

misure 100 x 100

tecnica colori metallici su tela con pastelli a cera

Modella Erika Cardano


Buongiorno a tutti e sereno buon fine di settimana...?❤️❤️❤️❤️?


Questo dipinto nasce da un mio lontano ricordo...

Era l'anno 1966... Io in quel periodo ero un bambino e vivevo in un istituto di monache Calasanziane a Roma.

Una mattina di quell'anno ne combinai talmente tante che aspettavo sulla mia testa la spada di Damocle, consapevole che avrei ricevuto l'ennesima severa punizione ormai quasi il mio pane quotidiano, ma non era perchè ero cattivo, ma non volevo sottostare al trattamento che le suore volevano imporci.

Cominciai quella giornata con la prima messa del mattino, dove io sempre per punizione dovevo fare il chierichetto, cosi dovevo alzarmi molto presto per preparare la colazione e tutti gli occorrenti al prete di turno che doveva celebrare la liturgia, dovevo preparare la colazione con i biscotti ricordate i Gentilini? Avrei voluto anche io assaporarli invece del solito pane nel latte e orzo, cosi feci colazione con i biscotti, e non contento dopo poco bevvi anche il vino che serviva per la funzione.

Tutto andò liscio fino a quando il prete si accorse che invece del vino c'era l'acqua nell'ampolla, e terminata la funzione mi vennero a cercare per darmi la prima dose di schiaffi, forse anche meritati..ahahhah

Indispettito stavo già pensando come potermi riscattare da quegli schiaffi ricevuti, che sentivo ancora le orecchie trillare dall'impatto delle loro mani, e cosi all'ora di pranzo misi in atto il mio riscatto.

Vi premetto che dalla nostra cucina al refettorio c'era un piccolo corridoio che poteva essere chiuso tra due porte isolando cosi i due ambienti, il mio complice è stato un bellissimo pastore tedesco taglia grande, ormai eravamo indivisibili perchè essendo io sempre in punizione dovevo accudirlo e dargli da mangiare, cosi diventammo complici pure lui non sopportava Suor Sabina che era la suora addetta alla cucina, quella che poco prima mi aveva schiaffeggiato, cosi la tirai nel tranello io andai ad apparecchiare nel refettorio e intanto feci entrare anche il cane, lo portai fino al piccolo ingresso tra le due porte chiudendo dietro di me la porta del refettorio, andai verso la cucina chiamai la suora che mi occorrevano altre posate, cosi lei venendomi incontro il tempo che varcò la soglia io scappai e chiusi la porta della cucina, trovandosi lei intrappolata e con il cane che non la sopportava venne aggredita e ricevette un morso sul gomito, sicuramente pensandoci adesso il mio amico cane aveva interpretato che era stata lei a buttarmi fuori da quel corridoio e che lei lo avrebbe punito perchè era all'interno della struttura, e cosi le saltò addosso per il suo istinto di difesa.

Immaginate il caos che si creò, vennero tutte le sue consorelle a soccorrere la malcapitata, presi altre botte quando capirono cosa era accaduto e additandomi mi dissero che mi avrebbe aspettato la massima punizione, io già sapevo di cosa si trattava, consisteva nell'essere rinchiusi tutta la notte nel pollaio esterno alla struttura e ubicato nel sottoscala di una rampa che portava ai piani superiori.

L'amicizia tra me e quello splendido cane avvenne proprio per il continuo stare insieme, a volte era come se capisse il mio disagio e la mia sofferenza, cosi dopo cena e dopo aver messo apposto tutta la cucina e il refettorio, mi accompagnarono nel sottoscala eseguendo di fatto la mia punizione tanto ormai ero abituato, ma quella notte primaverile accadde qualcosa di particolare, uscirono dal terreno moltissime talpe forse in fermento per la stagione dell'amore, e provai molta paura pensando che erano topi giganti, mi misi a piangere ero li da solo con tutte quei topi, cosa mi avrebbero fatto? King cosi si chiamava il pastore, che era legato con la catena senti il mio pianto e cominciò ad abbagliare verso le talpe con tanta forza e violenza che spaccò la catena per accorrere in mio soccorso, in pochi secondi le sterminò tutte, riuscendo pure a rompere la rete del pollaio per vedere se stavo bene o loro mi avessero ferito, cosi mi diede la sua lingua sul mio viso leccandomi quasi felice che io stavo bene, e visto che ormai aveva rotto anche la rete del pollaio siamo usciti fuori a giocare tutta la notte, ma alle prime luci dell'alba stanco mi sdraiai a terra per dormire e lui con molta cura si mise sotto la mia testa, e non scorderò mai quell'alba quel fantastico cuscino, il suo odore, il suo pelo morbido, sapete l'amore che provano alcuni animali per i loro padroni io riesco quasi a sentirlo forse quell'esperienza era stata una prima lezione di vita e King era stato il mio maestro....

Un giorno sicuramente ci incontreremo King e vorrei tanto dirti Grazie e sarei felice che tu potessi capire la lingua degli umani, perchè la mia gratitudine possa arrivare al tuo cuore...GRAZIE KING...

Tratto Biografico di A.C.


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