Alberto Ciro Taddei
Nasco il 27 febbraio del 1971 a Gorla Minore, un paesino a metà strada fra Milano e Varese.
Già a 11 anni facevo copie dal vero, alle scuole medie ero l’artista dell’istituto.
Frequento così il Liceo Artistico a Busto Arsizio (VA). Gli anni dell’artistico mi formano sia come persona che come artista ed affinano le mie capacità nell’uso della matita. Trascorro 2 anni al politecnico di Milano alla facoltà di architettura e mi avvicino sempre più alla mania del disegno preciso.
Torno a Busto Arsizio nel 1991 e frequento la Wall Street Design, una scuola di grafica e design. 3 intensi e decisivi anni. Qui imparo l’uso dei pantoni applicati all’illustrazione pubblicitaria iperrealistica. Sono sempre più affascinato dalla possibilità di riprodurre la realtà con l’uso delle matite.
Alla fine del percorso accademico i maestri d’arte allestiscono una mostra in nostro onore e i miei schizzi progettuali e le mie opere iperrealistiche aprono la manifestazione.
Mi trasferisco a Bolzano spinto dall’amore verso le montagne, l’amore per mia moglie, la neve, la lingua tedesca e la cura della popolazione per il proprio territorio e per ogni cosa che fanno. Qui penso di trovare il mio spazio come artista ma devio e per 12 anni sposto la mia attenzione al web. In ogni progetto che realizzo graficamente dedico ogni istante alla cura del Pixel, lo sposto, lo coloro, lo unisco ad altri. Vengo definito l’uomo del pixel. Parallelamente ed in sordina continuo a realizzare opere iperrealistiche che metto nel cassetto in attesa di “qualcosa". Questo “qualcosa” arriva nell’estate del 2014 quando in vacanza a Murano in visita da un maestro vetrario vengo attratto dalla sua passione. In pochi minuti e sotto gli occhi di parecchi visitatori costui realizza un’opera in vetro ed io rimango incantato dal suo totale godimento interno nel vedere la sua creazione. Era come se tutto il mondo non gli interessasse, si era estraniato dalla confusione e rimaneva basito ad ammirare la sua opera. Ho deciso allora di emozionarmi di nuovo e di lasciare il web per il mio primo amore: il disegno a mano libera.
Scopri opere d'arte contemporanea di Alberto Ciro Taddei, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Disegno. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2015 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Alberto Ciro Taddei su Artmajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Alberto Ciro Taddei. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
0 opera da Alberto Ciro Taddei (Selezione)
Scarica come PDFVisualizzare tutte le opere
Riconoscimento
Biografia
Nasco il 27 febbraio del 1971 a Gorla Minore, un paesino a metà strada fra Milano e Varese.
Già a 11 anni facevo copie dal vero, alle scuole medie ero l’artista dell’istituto.
Frequento così il Liceo Artistico a Busto Arsizio (VA). Gli anni dell’artistico mi formano sia come persona che come artista ed affinano le mie capacità nell’uso della matita. Trascorro 2 anni al politecnico di Milano alla facoltà di architettura e mi avvicino sempre più alla mania del disegno preciso.
Torno a Busto Arsizio nel 1991 e frequento la Wall Street Design, una scuola di grafica e design. 3 intensi e decisivi anni. Qui imparo l’uso dei pantoni applicati all’illustrazione pubblicitaria iperrealistica. Sono sempre più affascinato dalla possibilità di riprodurre la realtà con l’uso delle matite.
Alla fine del percorso accademico i maestri d’arte allestiscono una mostra in nostro onore e i miei schizzi progettuali e le mie opere iperrealistiche aprono la manifestazione.
Mi trasferisco a Bolzano spinto dall’amore verso le montagne, l’amore per mia moglie, la neve, la lingua tedesca e la cura della popolazione per il proprio territorio e per ogni cosa che fanno. Qui penso di trovare il mio spazio come artista ma devio e per 12 anni sposto la mia attenzione al web. In ogni progetto che realizzo graficamente dedico ogni istante alla cura del Pixel, lo sposto, lo coloro, lo unisco ad altri. Vengo definito l’uomo del pixel. Parallelamente ed in sordina continuo a realizzare opere iperrealistiche che metto nel cassetto in attesa di “qualcosa". Questo “qualcosa” arriva nell’estate del 2014 quando in vacanza a Murano in visita da un maestro vetrario vengo attratto dalla sua passione. In pochi minuti e sotto gli occhi di parecchi visitatori costui realizza un’opera in vetro ed io rimango incantato dal suo totale godimento interno nel vedere la sua creazione. Era come se tutto il mondo non gli interessasse, si era estraniato dalla confusione e rimaneva basito ad ammirare la sua opera. Ho deciso allora di emozionarmi di nuovo e di lasciare il web per il mio primo amore: il disegno a mano libera.
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : 1971
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su Artmajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Alberto Ciro Taddei
Intervista con l'artista durante una sua mostra personale a Bolzano | Interview mit dem Künstler während eine Persönliche Ausstellung in Bozen
Una finestra aperta sul mondo
Una finestra aperta sul mondo
E' la figura nello specifico il viso il soggetto d'elezione per Alberto Ciro Taddei, che usa la matita per un lavoro di indagine fino all'ultimo dettaglio sulla pelle e sull'anima.
Una nitida oggettività ricostruisce nei dettagli di abbigliamento, pettinatura e luci ritratti di persone di facile identificazione, con le caratteristiche che si imprimono nelle memorie e fanno di una persona “quel” soggetto al quale la mente altrui ritorna.
Attraverso i media i ritratti tornano oggi a noi più volte, passando per tecniche disparate, come proiezioni dell'artista, dell'uomo, della società e dell'epoca in cui viviamo.
Quando ci rendiamo consapevoli dei condizionamenti imposti dai modelli sociali, riconosciamo gli stereotipi che guidano la nostra impressione degli altri ed i caratteri in cui identifichiamo un'anima, di per se invisibile (esistente?), come qualcosa di reale ed evidente; è attraverso questi che l'artista opera su chi guarda, presentandoci personaggi come Lilly Gruber, Tania Cagnotto, Reinhold Messner.
Nella serie di opere in mostra i ritratti sono quasi tutti frontali, secondo la concezione percettiva, che interpreta la teoria dell'Alberti della finestra prospettica centrale come forma simbolica.
Risale al Rinascimento l'invenzione del quadro distinto dall'immagine sacra e strumento di affermazione della posizione raggiunta, diventa per la prima volta un oggetto alla moda, sia esso ritratto, paesaggio o natura morta, ma comunque fino al ventesimo secolo quadro e rappresentazione del mondo hanno dialogato nel senso di una riproduzione oggettiva dell'esistente: la presenza corporea dell'osservatore è separata dal rappresentato, il quadro è luogo fisico in cui rappresentare il mondo.
Nel XX secolo cambia la produzione e ricezione delle immagini e mentre il quadro, già percepito come oggetto limite fra realtà e sua rappresentazione pittorica, volge alla sperimentazione e traccia percorsi senza un al di là illusionistico, delegato piuttosto alla fotografia. Anche il fotografo non è oggettivo, imposta il suo lavoro su alcune linee, che necessariamente si contaminano con la ricchezza di stili e ideologie radicate nella sua cultura; guarda allo sperimentalismo artistico di avanguardie e transavanguardie e alla scossa di colori e di culture altre, spostando i limiti del fare progettuale: reportage sociale, ricerca formale classicoestetizzante, consacrazione aulica dell'arte, business della comunicazione.
L'esplosione della fotografia, che si è affermata come scrittura fondante della cultura contemporanea, si connette al frantumarsi delle arti, applicata al complesso sistema della comunicazione contemporanea, ne supporta e sconta i veloci mutamenti di gusto. Proprio la fotografia commerciale, equivalente odierno della creazione artistica su committenza del rinascimento, ha contribuito in maniera decisiva, insieme alla fotografia di ricerca artistico- espressiva, alla rapida evoluzione della scrittura fotografica e della visione contemporanea.
Alberto Ciro Taddei usa appieno questi linguaggi, coniugando l'attualità dello scatto, con la stupefacente abilità del disegno più classico.
Dice di esser stato folgorato dall'ammirazione e dal compiacimento che un artigiano nel corso di una dimostrazione a Burano, l'isola del vetro, manifestava per l'oggetto appena creato, pago della sua bellezza e dimentico degli spettatori. Così Taddei si impegna in una ricerca senza fine, andando avanti per ore e giorni nello studio dei particolari sul versante linguistico del disegno, con le matite nei ritratti in bianco e nero dal carattere umanistico, con le matite colorate per le venature dei legni delle baite, e porta avanti immagini mai ritenute complete. Somigliano a fotografie?
Ebbene non avrebbe senso ignorare che da oltre centocinquant'anni la fotografia esiste ed è fondante nella nostra attuale lettura del mondo. Taddei aggiunge ciò che cerca, la consapevolezza dell'oggetto magistrale, che veramente pochi saprebbero fare.
Pierina Rizzardi