creare-giocare V2 (2023) Скульптура - A-Design-A

Quando ero bambino i miei giocattoli preferiti erano i piccoli scarti di legno della bottega del falegname del paese. Un sacchetto di plastica pieno di legnetti era la mia felicità. Costruivo casette e torri assemblando sgangheratamente un pezzo di legno sull’altro che sistematicamente poi distruggevo e ricostruivo tentando una nuova forma e dimensione.
Nonostante le “interruzioni forzate” che mi hanno imposto delle pause , quel bambino creativo, quella gioia e quelle sensazioni di piacere che provo realizzando sculture e oggetti con le mie mani, non mi ha mai del tutto abbandonato. Quel creare che è anche giocare. Mi regala momenti di gioia, mi tiene lontano dai pensieri negativi.
Non sono mai stato bravo a disegnare. E non mi sono mai impegnato per migliorare questa mia scarsa abilità a realizzare prima le mie creazioni su carta. Lavorare direttamente sulla materia mi viene naturale ed è diventato ormai il mio metodo. Visualizzato l’oggetto che ho intenzione di realizzare incomincio il lavoro , a cui apporto inevitabilmente modifiche strada facendo. Se il lavoro al quale mi sto dedicando non mi soddisfa, mi fermo e lo metto da parte. Per poi ricominciare dopo una fase di "lievitazione" relativamente lunga o meno .Provando a non pensare assiduamente a come fare per poterlo migliorare. Dimenticandolo. E quando meno te lo aspetti affiora alla mente "la soluzione".
Ritengo che quando dipingiamo o creiamo sculture o semplicemente oggetti con tanto amore e passione, a prescindere dalla qualità dei materiali usati e dalle nostre competenze tecniche, quando il risultato finale rispecchia la nostra personalità , ciò che realizziamo è sempre inimitabile. Pertanto lo stesso lavoro creato da altri, anche se uguale all’originale, diventa una contraffazione.

L’uso delle mani per creare soprattutto oggetti è la via migliore (provare per credere) affinché il nostro benessere psico-fisico non possa essere compromesso da stress, problemi economici , preoccupazioni di ogni genere ed eccessi emotivi. Per me meno internet (faccio pause regolari di diversi giorni), niente social media, niente smartphone (uso un Nokia di 20 anni fa e funziona ancora alla grande), meno notiziari, più attività fisica vuol dire avere maggiori possibilità di essere creativo dato che vengono meno le condizioni negative che occupano la mia mente. Se facessi un uso smodato di questi strumenti inibirei l’ accesso alla parte più profonda di me per cui diventerebbe sempre più difficile creare.
Avere accesso alla parte più profonda di noi diventa sempre più difficile, nella frenesia della società odierna in cui viviamo. Lo stress e la paura ci paralizzano, un muro invalicabile si erge davanti a noi. E imprigiona la nostra creatività.

Questa scultura è realizzata assemblando e saldando tra di loro pezzi di barre a sezione piatta di acciaio inox (di vario spessore e larghezza) piegate e messe assieme definitivamente, dopo alcune prove, seguendo istintivamente il mio senso estetico. Come si può intuire , cambiando la loro posizione e direzione si potrebbe dar vita a più lavori simili. A lavoro quasi ultimato ,dopo aver assemblato i pezzi di metallo tra di loro, guardandola mi ha fatto venire in mente le opere di Keith Haring (i suoi disegni da bambino , come molti li hanno definiti).Ma non era nelle mie intenzioni. Sono stato guidato dall’inconscio. Forse perché ho sempre guardato con interesse i suoi lavori , che inevitabilmente mi hanno influenzato?
Sono del parere che maggiore è la creatività dell’artista, che impiega nella realizzazione del suo lavoro, che viene fuori dalla sua dimensione interiore meno razionale , maggiori sono le probabilità che ciò che realizzerà sarà una opera d’arte. Troppa ragione nuoce alla qualità dell’opera.

I pezzi di radice di ulivo sono stati ricavati da un albero morto a causa di un incendio , uno di quei tanti incendi che ogni anno devastano in Sicilia ettari ed ettari di boschi e macchia mediterranea. L’albero faceva parte di un uliveto e terreni un tempo coltivati nelle colline del nord est dell’area etnea dove da decenni sono ormai abbandonati. Proprietà il cui valore economico è oggi quasi nullo che con i proprietari eredi residenti lontano e/o in disaccordo tra di loro i proprietari diventano gli altri, quelli che abbandonano rifiuti, deturpano e inquinano il territorio e l’ambiente

NOTA: QUESTA E' UNA SCULTURA FUNZIONALE. PUO' CONTENERE ACQUA.PERTANTO PUO' ESSERE USATA COME VASO.

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