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Viola Di Massimo

Back to list Added Mar 28, 2005

Il cammino dell'artista

maggio 2012 (video: G1_Q1jy4BOo)

Marina Abramoviċ , una delle più note performer esistenti, dichiara che una "performance" è
un'azione reale che si attua in una galleria e in presenza di osservatori, quindi, una
performance fatta altrove non avrebbe senso perché non sarebbe tale. Il suo esempio: se
produci il pane, anche il pane migliore, ma lo fai in panetteria, il tuo pane non è arte e sei
comunque un panettiere, se invece lo stesso pane lo fai in una galleria, quella è arte, in
quel caso una performance, e probabilmente tu sei un artista.
Discutibile? Forse. Come ogni cosa, aggiungerei.
Ma cosa accade quando un artista vive in un luogo d'arte? Tutto ciò che fa in presenza di
uno spettatore è una performance?
E se invece l'artista deve uscire per attuare la sua performance? In effetti non lo so, ma in
ogni caso ciò che vi propongo lo chiamerò performance e chiedo perdono a Marina
Abramoviċ se alla fine sarà solo una... passeggiata.
"il cammino dell'artista" è un inno alla ricerca artistica e al proprio creare: progredire,
andare avanti, proseguire sempre e comunque nella continua ricerca di un diverso punto di
vista.
Durante la camminata il pensiero si fa più profondo, le idee nascono, muoiono, si
sovrappongono, si fondono e si trasformano; gli umori cambiano assieme al ritmo del
nostro respiro e del nostro cuore; ci si ferma per qualche ostacolo, per uno stop, un divieto
o una deviazione; per un incontro spiacevole, perché c'è qualcosa che attira la nostra
attenzione, perché si è troppo stanchi, avviliti o perché inciampiamo o qualcuno... ci fa
inciampare.
Ma poi ci rialziamo e camminiamo ancora, continuando ad incontrare sfumature di *grigi di
payne, mescolanze di *rossi cadmio e di *gialli cromo, in un'alternanza e un'intensità che
solo la devozione per un'idea in crescita ci può dare.
Sceglieremo vie note su cui camminare perché un'artista a volte, nel proprio intimo, anela a
quella notorietà difficile da non desiderare in un'era in cui l'ego è al primo posto, ma
capiteremo anche, o sceglieremo consapevolmente, di percorrere vie piccole, silenziose e
anonime perché non sempre un'artista sarà riconosciuto, noto, o avrà addirittura voglia di
esserlo.
Io, noi, andremo avanti perché il senso del successo, a mio dire, non è quante persone ci
vedranno o quanti ci riconosceranno ma è andare avanti sempre e comunque nel nostro
credo, in un'idea che ci ha fatto davvero vivere plasmando la nostra vita per una passione
senza limiti, onorata unicamente da una profonda e solenne devozione espressa poi, in una
grande e unica scelta.
A "Il cammino dell'artista" possono partecipare tutti quelli che lo desiderano: tutti coloro
che sanno dell'importanza di un'idea; tutti coloro che, per ora, lo intuiscono solamente.
Ognuno indosserà qualcosa di rosso (che sia visibile) come simbolo della nostra scelta di
vita: il rosso è pathos ma anche tormento, in fondo, anche in una scelta... non esiste mai
un'unica faccia della medaglia.
Arriveremo alla Bocca della Verità, solo per ricordarci di essere sempre leali nei confronti
delle nostre scelte e... di noi stessi.
Come è nata l'idea di questa performance "il cammino dell'artista"? Ovvio! Camminando.
Vi aspetto
Viola Di Massimo

Artmajeur

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