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Nicola Mastroianni

Back to list Added Apr 28, 2008

Tiratardi All Mac’è! – Contro Il Sonno Dei Sensi” - Carpi - Festivalfilosofia 2005.

L’OGGETTO FALSATO


Nicola Mastroianni gioca a creare uno sfalsamento attraverso la focalizzazione di un particolare dell’oggetto. E lo fa utilizzando la semplice prassi fotografica analogica senza alcuna modificazione o contaminazione di sorta. E’ proprio in questo l’originalità del suo lavoro, nell’elaborazione scevra da ogni trucco. Nell’artificiale che viene a sostituire oggettualmente il reale attraverso l’elaborazione di un puro artifizio mentale – che non prevede l’uso del computer, ma soltanto in qualche caso la stampa al negativo - mette in campo un gioco visivo investendo il colore e la sensazione, coinvolgendo ogni percezione sensoriale. Nelle due serie fotografiche dei Libri e dei Pezzi domestici, lo scatto calibrato cattura il particolare dell’oggetto semplice e riconoscibile, d’uso quotidiano e lo trasforma in oggetto differente e non più identificabile, attraverso un processo di sofisticazione percettiva, falsandone e variandone il ruolo originario. L’oggetto assume così un valore prettamente concettuale e una valenza quasi metafisica trasmigrando su di un piano al di fuori della realtà oggettiva. Definito da un colore irreale e fasullo che colpisce la vista e tende ad impressionare, da geometrie studiatissime che fanno riferimento ad un gusto pittorico sia per lo scarto compositivo che per la luce che veicola le vivaci cromìe, si trasforma in un tutto a se stante, in uno strumento completamente diverso dall’originale di cui fa parte, completamente de - contestualizzato e per questo inequivocabilmente spiazzante. La finzione si scambia con la realtà trasformandosi in ciò che appare ma non è, veicolato dal potere della suggestione che lascia credere altro. La costa di una porta o di un termosifone, sulla cui superficie vengono proiettate fotografie scattate dall’artista, diventano, alla vista, tra l’ombra del gioco chiaroscurale, la costa di un libro - nel gioco cerebrale del titolo che volutamente inganna – o l’ombrellone chiuso richiama alla mente il playboy. Nel momento in cui si lascia trasparire la bellezza naturale e mai sofisticata del particolare, i singoli pezzi iniziano a vivere di luce propria e a rapportarsi al contesto in modo completamente differente, come apparizioni meta-reali che sollecitano volutamente i nostri sensi.
Francesca Baboni
Nicola Mastroianni vive e lavora a Carpi (MO). Nell’ambito del Festival della Filosofia espone una serie di fotografie a colori di vario formato sul tema dei sensi. I lavori sono stati scelti principalmente tra due serie: “ pezzi domestici “ e “libri”. La fotografia di Nicola Mastroianni spazia nell’esplorazione dell’”attitudine metafisica”, portando avanti e rinnovando il lavoro di altri maestri quali Fontana, Ghiri e Giacomelli. Tecnicamente ed esteticamente, la ricerca intende rendere formali strutture e oggetti dalla valenza abitualmente informale e viceversa, insinuando dubbi e sensazioni differenti nello spettatore.
Andrea Saltini

Artmajeur

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