cantine degli hobbits (2023) Fotografia por Ilesh

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Cantine degli Hobbits Negli ultimi 3 anni ho viaggiato molto, soprattutto in Spagna e posso garantirvi che nonostante ci siano molti luoghi, rinomati e non rinomati molto interessanti da vedere, questo paesaggio è di rara bellezza. Un paesaggio fiabesco, che sembra uscito direttamente dal film “Il Signore degli Anelli”.
Cantine degli Hobbits

Negli ultimi 3 anni ho viaggiato molto, soprattutto in Spagna e posso garantirvi che nonostante ci siano molti luoghi, rinomati e non rinomati molto interessanti da vedere, questo paesaggio è di rara bellezza.

Un paesaggio fiabesco, che sembra uscito direttamente dal film “Il Signore degli Anelli”.

L'edificio ricorda molto i paesaggi della Contea degli Hobbits ed in particolare la casa dello zio di Frodo, Bilbo Baggins .

Per chi non avesse visto il film o letto questo famoso libro di J.R.R. Tolkien, gli Hobbits sono dei personaggi da una statura intermedia tra gli uomini ed i nani, sono una popolazione molto connessa con la natura che vive una vita semplice fatta di lavoro dei campi, feste con tanta birra, canti, balli, fuochi d’artificio e divertimenti di ogni tipo.

Le case degli Hobbits, come questa struttura, hanno un nome ben preciso, ovvero strutture "ipogee".

La casa ipogea sfrutta il principio dell'isolamento termico e strutturale attraverso la terra, così da non avere mai un ambiente troppo freddo o troppo caldo.

Era una tecnica molto usata nell'antichità, la usavano gli egizi, gli etruschi, i romani, molte popolazioni hanno sfruttato questo principio, con soluzioni più o meno estetiche.

Ci troviamo esattamente in un paesino che si chiama “San Adrian del Valle” nella provincia di Zamora e nella comunità autonoma delle Castilla y Leon.

Questo complesso di cantine si chiama Doña Rosa ed è stato costruito sottoterra all'inizio del 1900, occupa una superficie di circa 6000 mq, fu scavato a mano da circa 60 operai per realizzare ben 600 piccole cantine sotterranee.

Quando venne realizzata questa struttura, sotto commissione del medico Baltasar Otero Blanco, tutto il paesaggio era rurale e circondato da circa con 200.000 viti.
Tutti nel paese vivevano grazie alla produzione di vino che riforniva un po' tutta la Spagna, nel suo massimo splendore produceva circa 1.280.000 litri di Prieto Piduco, tipico vino autoctono.

La cantina disponeva di diversi carri che circolavano su rotaie distribuiti lungo la galleria di tunnel, enormi tini di rovere americano, un raddrizzatore di alcol e grandi serbatoi.

Quegli Ambienti erano ideali per conservare il vino e lasciarlo maturare bene senza sbalzi di temperatura.
Questa zona infatti è a Nord della Spagna ed in inverno fa molto freddo, basti pensare che può ghiacciare persino il fiume, mentre in estate vi sono temperature elevate e secche, quindi i costruttori di allora hanno dovuto ingegnarsi ed usare le risorse locali al meglio.

La cantina chiuse i battenti a metà degli anni '60, dopo che una piaga della fillossera, una malattia specifica della vite, cominciò ad attaccare le vigne. Attualmente si conserva intatto e, nonostante la proprietà dell'attività appartenga ai nipoti del medico, il terreno è di proprietà comunale.

La proprietà ha dato il suo benestare affinché l'enorme cantina possa essere visitata da chiunque sia interessato a visitarla. Ogni fine settimana infatti vi sono molti turisti curiosi di vedere la struttura internamente.

Il paesaggio è fatto a collinette ed è molto romantico, dalla terra spuntano i fumaioli per la ventilazione interna ed inoltre vi sono delle finestrelle molto caratteristiche e graziose.

Questa opera quasi pittorica, è ideale per gli amanti del vino, dell'architettura e più in generale per tutti gli amanti della natura e del bello.

Per chi amasse viaggiare in camper ho pernottato nella bellissima area camper che il paese mette gentilmente a disposizione per i turisti.

Il paesino risulta abbandonato per via dell'industrializzazione e dell'abbandono delle campagne che in Spagna ha reso molti di questi bellissimi villaggi dei luoghi fantasma, con pochi anziani molto accoglienti e desiderosi di chiacchierare.

Ho potuto conoscere un signore, originario di Benavente, che si era trasferito in quel luogo per desiderio della moglie che amava la campagna, purtroppo però era rimasto vedovo e solo.
Le sue giornate le dedicava a fare un po' d'orto, qualche passeggiata e riposarsi sulla panchina.

Incontrandomi si è subito messo a chiacchierare e nonostante il mio spagnolo pessimo ci intendevamo bene, dopo averci chiacchierato diverse ore, ridendo e scherzando, mi volle in tutti i modi regala 5 kg delle sue patate e mi trattò come se fossi un figlio invitandomi a ritornare a trovarlo e mi avrebbe regalato pure una vecchia casa da restaurare.

Questo calore, questa accoglienza, questa storia e questo paesaggio vivono in me e volendo condividerli con voi osservatori di questo scatto, ho ritenuto che la sola foto, senza un'introduzione, non potesse rivibrare di quell'energia che ho cercato d’imbrigliare.

Spero che il mio racconto vi abbia trasmesso elementi tali per cogliere tutte le sfumature cromatiche della mia esperienza di viaggio.

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Ilesh, um fotógrafo apaixonado, adora brincar com dois elementos em suas fotos: luz e sombra. Segundo ele, tornam a imagem mais poética e atemporal, ao mesmo tempo que transmitem uma sensação de calor e energia.[...]

Ilesh, um fotógrafo apaixonado, adora brincar com dois elementos em suas fotos: luz e sombra. Segundo ele, tornam a imagem mais poética e atemporal, ao mesmo tempo que transmitem uma sensação de calor e energia. Entre seus estilos favoritos estão Natureza Morta e Preto e Branco.

Formado em engenharia elétrica e eletrônica em 2006, Ilesh sempre foi muito criativo desde a adolescência, praticando pintura e poesia. Também trabalha na criação de objetos artísticos em madeira e é apaixonado por arte e beleza.

Seu nome artístico, Ilesh, é de origem hindi e foi dado a ele por um mestre espiritual brasileiro, Satyaprem, também jornalista, DJ, fotógrafo e artista digital. Dos seus encontros, chamados Satsang, nasceu uma nova visão interior que mudou a sua percepção do mundo, como espaço de experiência sensorial e possibilidade de experimentação.

Desde então, a sua vida tem sido dedicada à observação da beleza, ao prazer do momento presente e sobretudo à partilha de uma experiência mais subtil e requintada, que se insere numa busca existencial.

Nos últimos três anos, ele e a sua esposa viajaram por vários países europeus numa autocaravana, captando a beleza dos locais que descobriram ao longo do caminho.

Formado pelo Instituto de Fotografia, fundado pelo famoso e competente fotógrafo George Seper, com nota 95/100, Ilesh expõe internacionalmente suas fotografias artísticas e tira fotos culinárias e gastronômicas para promover marcas ou aumentar vendas de produtos comerciais. Seus trabalhos são apresentados em diversos eventos e galerias internacionais.

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