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Psyché, Virginie Boutin, 2017. (2017) Fotografia da Virginie Boutin
Venduto da Virginie Boutin
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Edizione limitata (# 8/10)
Fotografia,
Fotografia digitale
su Carta
- Dimensioni Altezza 23,6in, Larghezza 15,8in
- Condizioni dell'opera d'arte L'opera d'arte è in perfette condizioni
- Incorniciatura Questa opera d'arte non è incorniciata
- Categorie Surrealismo vanità
Lui tendre un miroir et mettre en scène sa pensée folle – celle qu’il tient pour le propre de l’homme et dont il minore pourtant l'imagination, au point de croire en l’absoluité de ses inventions, en occultant tout bonnement qu’elles le sont.
Or, comment a-t-on pu penser qu'à force de penser, la pensée parviendrait à autre chose qu'elle-même ?
La première croyance de la pensée, c'est elle-même.
Mon travail ne consiste pas à représenter le réel mais à représenter la pensée au sein du réel.
Mais comment représenter la pensée à elle-même ; donner à voir le processus réflexif de tout esprit qui se produit en même temps qu’il se représente ?
Comment rendre sensible la pensée, matérialiser son abstractivité, exposer sa réalité ? Comment en être l’image et s’en faire le miroir ?
La pensée est mon objet de réflexion dont je mets en scène la réflexivité. Comme telle, je tends à la théâtraliser, c'est-à-dire transmuter ses représentations s'ignorant comme telles en représentations conscientes d'elles-mêmes ; muer l'illusion en invention..."
Virginie Boutin è una fotografa e scrittrice francese legata al movimento della fotografia visiva. Si definisce una “artista-saggista” i cui pensieri sono oggetto di riflessione. Durante le residenze d'artista conduce ricerche visive e crea allestimenti fotografici, concentrandosi sulla fotografia senza soggetto. Nel suo lavoro cerca di rappresentare il pensiero, in modo da renderlo percepibile. Definisce così il suo approccio: “ Il mio lavoro non consiste nel rappresentare la realtà ma nel rappresentare il pensiero all'interno della realtà . » Crea, dai materiali eterogenei più improbabili, immagini che sono concetti sensibili che cercano di mostrare il processo riflessivo. L'immagine modella e traduce l'astrazione delle idee. La sua ricerca estetica è inseparabile dalla scrittura. Nel 2008 ha pubblicato nella raccolta “Philosophical Ouverture” presso le Éditions L'Harmattan un saggio intitolato Petite scenologie de lathink: Esperimento sull'idiopatia umana , in cui cerca di mettere in scena il pensiero come arte di rendere il mondo pensabile . Collabora inoltre con diverse riviste accademiche, tra cui la rivista Plastir , sulla quale ha pubblicato nel 2014 con il titolo Pensoir de Pocket, Frammenti di un pensiero al lavoro, la prima parte dei suoi appunti di lavoro, che lei definisce un “ manifesto per una arte di pensare . »
- Nazionalità: FRANCIA
- Data di nascita : 1980
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Francesi Contemporanei