Thia Path
Mostra personale di Thia Path "Into the colors" - con il patrocinio del Consolato Argentino di Milano
Barino Cafè, Piacenza, PC, Italia
Per gli appassionati d’arte (cultori, fruitori, critici …) è stimolante seguire l’evoluzione di motivati artisti. Il furor creativo spinge infatti taluni performer ad incessanti ed interessanti variazioni tecnico-stilistiche in determinati momenti della loro produzione. Come la pittrice piacentina Thia Path che, in pochi anni e imprevedibilmente, ha più volte mutato la propria concezione. Fino a poco tempo fa il suo approccio era simpaticamente immerso in mascheroni neoromanici e quasi fumettistici; di recente si è invece ispirata a Mark Rothko (1903-70), grande espressionista astratto, per sondare intensità e purezza del colore; poi ha prediletto un approccio organico e forme ameboidi; da poco invece ha virato verso un vivace Informale come – appunto - testimonia la personale “Into the colors”.
Sensibilità e versatilità permettono allora a Thia Path di rappresentare in questo nuovo ciclo un’intera gamma cromatica, masse di colori capaci sia di notevole arricchimento visivo ma soprattutto culturale e disciplinare nella screziata mappatura pittorica. Apprezziamo di Thia Path le illuminazioni improvvise, le accensioni cromatiche sapientemente diluite in sfondi spesso scuri, in atmosfere talora fumiganti. “Into the colors” è un modo di fare arte moderno, dinamico, soprattutto produttivo di nuove sensazioni e nuovi stati d’animo; anche perché implica una ridefinizione della precedente esperienza in nome della vitalità e della propositività dell’arte.
Difficile per un artista oggi muoversi con spunti originali fra tante suggestioni, sempre più complicato definire un proprio ordine dapprima interiore e poi esteriore. Però Thia Path in “Into the colors” ci è riuscita fondendo con eleganza impressioni delle stagioni (Armonie autunnali; Armonie invernali; Wintertime), poetici slanci cosmici (Star’s birth), forza e naturalezza del colore puro (Etna; Red). Catturando sensazioni quotidiane (Night in the city; Strade secondarie 1 e 2), Thia Path ci dice che la pittura è sempre più diagramma di vita e di pensiero, strumento per indagare il reale ben oltre la sua tridimensionalità; diventa anche occasione per tocchi naturalistici e delicatamente romantici (Pink notes; Green’s birth; Blue sunday).
La tecnica utilizzata – quasi sempre gesso, acrilico, pastelli, olio e inchiostro su tela – rafforza la sensazione di vitalità e completezza; ribadisce cioè che l’arte pittorica sintetizza, oltre quella teorica, anche la dimensione tattile e sensibile.
“Into the colors” è allora una danza di colori fluttuanti in un nuovo orizzonte percettivo, un groove di cromie per catturare l’essenza di un ambiente, più spesso di un paesaggio interiore.
Fabio Bianchi