Salvatore Petrucino
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George Best è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi e su di lui sono state scritti fiumi di articoli per celebrare il suo spirito ribelle e la sua vita sregolata, sempre sopra le righe. George Best, con i suoi lunghi capelli al vento e le folte basette, tipiche degli anni Sessanta, era un affascinante giovane nordirlandese, intelligente ed eccentrico, che grazie al suo talento sportivo, in pochi anni è riuscito ad affrancarsi dal mondo proletario di provenienza per conquistarsi ricchezza, fama, lusso sfrenato, donne e riconoscimenti. Una vita trascorsa sempre al massimo, spericolata, eccessiva, spesso sovversiva, sprezzante delle regole e del buon senso. La sua ascesa sociale e sportiva, che lo ha portato a vincere il Pallone d’Oro a soli 22 anni, e ad ottenere incarichi prestigiosi e successi calcistici a livello internazionale, è stata accompagnata da una lenta e inesorabile discesa personale fra eccessi, alcolismo, guida in stato di ebrezza, carcere per resistenza a pubblico ufficiale per arrivare ad una morte prematura a soli 56 .
“Ho speso gran parte dei miei soldi per donne, alcol e automobili. Il resto l’ho sperperato“ (George Best).