Aggiunto il 28 mag 2006
Nel esordio, sconvolgimenti inimmaginabili, accaddero e la vita, quella insita nel universo non so dire in che forma, attendeva il suo tempo per apparire. In una conformazione semplice, gli stromatoliti iniziarono nel mare, la produzione del primo ossigeno, che per la nostra composizione e caratteristiche, era ( ed è ) indispensabile. c’era, il pianeta terra, così chiamato poi dai suoi abitanti; ma questa possibilità di darle un nome, avvenne molto più tardi oltre la sua nascita.
Questa non poteva avere un nome, poiché gli esseri viventi non sapevano pensare oltre agli istinti naturali. In essi, preponderava nel ordine caotico della sua evoluzione, la forza brutta, mirata soprattutto alla sopravivenza materiale. Quando si accinsero a far predominare la mente, ed iniziò questa a progredire a rilento sul dominio dei muscoli, allora gli umani uscirono dal buio.
Per questo si stabilì che il primo modo di pensare razionale dell’uomo, coincide con la capacità di disegnare delle forme comprensibili, molto comprensibili, dato che una rappresentazione astratta non avrebbe portato a nessuna utilità ed a nessun progresso mentale.
Oggi gli uomini, quelli più evoluti, dispongono di numerosi mezzi per conoscere il passato, e gli antropologi hanno scoperto che in Africa settantamila anni addietro, esseri umani avevano sviluppato il pensiero. La prova di questo si trova in caverne dove questi lontani nostri parenti hanno lasciato delle immagini di animali incise, graffite sulle pietre, con una corrispondenza lineare ed un perfetto disegno, nel senso delle proporzioni. Reali quanto necessita una rappresentazione, che coincida con il vero, che fosse riconosciuta all’ esterno, di fronte all’ animale vivente, la sua totale somiglianza.
Abilità manuale a parte, è evidente che gli uomini che hanno eseguito quei lavori, debbono aver sviluppato questa attitudine lentamente, dato che la cultura, qualunque essa sia, è sempre effetto di apprendimento. Che si possa nascere con delle qualità e predisposizioni, sono sempre in azione gli effetti del apprendimento dei predecessori.! Anche loro, a piccoli passi e con numerosi tentativi, hanno imparato e tramandato il proprio sapere a chi lo doveva acquisire, così come lo dobbiamo fare ancora noi. Sicuri e pieni di boria come siamo, dipendiamo dai nostri maestri per ogni piccolo sapere. Dunque la cultura dell’uomo è una costruzione in progressione quasi geometrica, potente e radiosa, ma altrettanto fragile, se scossa, se aggredita, come indicano le vicende occorse in susseguenti epoche, con evidenti e ripetute regressioni. L’uomo di Neanderthal, e tutti i suoi antenati, pare che non avrebbero potuto dare inizio alla civiltà dell’ umanità, quella capace di creare l’arte, con l’A maiuscola, e la scienza con tutte le sue derivazioni. Dalla interdipendenza di fattori che si sono via via combinati, sembra chiaro , noi non siamo che il risultato degli stessi e non una semplice apparizione così ben confezionata e ultimata. Non siamo apparsi in questo pianeta come ci vediamo, in tutte le possibili immagini riflesse che disponiamo per ammirarci. Siamo il risultato di una mente creativa, che con la forza del suo attaccamento alla vita, si inserisce tuttora nella materia inerte, per dare a noi, spesso inconsapevoli, la possibilità di progredire anche in altri orizzonti della nostra esistenza.
Io non credo che gli esseri più evoluti, abbiano spazzato via l’uomo di Neanderthal, ma solo lo hanno sottomesso ed a tratti fatto un poco evolvere, ma che costui sia sparito completamente non è dimostrato. Nel nostro cervello coesiste questo antenato ed è sempre pronta l’umanità a regredire, prendendo ampie fasce di popolazioni che non hanno avuto il bene di sviluppare la conoscenza, quella sapienza che permette di essere consci, che non siamo solo materia, ma che la nostra esistenza dipende in assoluto da una parte di noi che non abbiamo ancora sufficientemente esaminato, privilegiando lo studio del tangibile, in quanto più facile ed evidente. Non credo nemmeno che lo spirito non sia analizzabile, e soprattutto rifiuto che questo sia delegato alle regole e convenienze delle religioni; credo che abbia invece bisogno urgente di essere indagato, studiato, compreso in tutte le sue potenzialità, quelle stesse da cui dipende il sorgere iniziale di ogni esistenza, di ogni essere senziente.
I secoli ancora contornati da molta ignoranza e superstizioni, non sono tanto lontani da noi. In molti casi, il passato non è per nulla scomparso. Più la popolazione aumenta di numero, la vita si complica con ogni sorta di problemi reali ed altri volutamente imposti; rischiamo sempre più di farci ritrovare in un mondo che torna ai primordi, dove lo spirito negativo antico, arcaico e brutale, si impone sempre più. Arcaico e brutale, corredato da mezzi molto moderni e sofisticati. L’uomo primitivo, come un animale, viveva grazie alle cognizioni legate alla stretta sopravvivenza. Nulla poteva danneggiarlo se non la ignoranza di un nuovo pericolo. Non era tratto in inganno da parole e discorsi menzogneri. L’uomo moderno oltre a rischiare nella non conoscenza di certi pericoli (droga), rischia molto nel essere attratto da parole e concetti ben esposti con la finalità di trarre in trappola. I mezzi sofisticati viaggiano con la televisione, con il web, coi giornali e i libri (per chi li legge), viaggiano con cattivi maestri, giornalisti e politici.
Solo una grande memoria del nostro passato ed una sufficiente conoscenza, corredata dalla volontà di vedere chiaro e analizzare con la propria consapevolezza, e poi assumere a ragion veduta una posizione, ci proteggono dai pericoli, spesso mascherati da prospettati privilegi, aspirazioni indotte e sogni suggeriti dai nemici invisibili che orchestrano questo nostro pianeta.
Gli esseri umani hanno bisogno di vivere nella misura del possibile, di avere una regola etica di vita, di cercare uno spazio dignitoso per lavorare e percorrere la propria esistenza, senza nevrosi provocate dalle inutili corse al troppo denaro, al successo non meritato e troppo reclamizzato, non ha bisogno di apparire più di quello che è per finire un giorno a prendere sul serio un valore che non ha raggiunto interiormente.
Vivendo fuori della sua realtà, inventando giorno dopo giorno le parti e le battute come un attore, fuori dal teatro, è costretto a mentire a se stesso fino a dover spesso acquisire additivi, riempitivi, come droghe, alcolici, passioni inutili come certi sport. Lo spirito meglio addestrato e conosciuto, invece, lo guiderebbe nella sua giusta dimensione. Il bisogno e la capacità di proteggere la nostra cultura e conoscenza ha la stessa importante funzione che forni agli umani ai primordi la forza brutale e violenta, unico mezzo per sopravvivere in un ambiente difficile ed ostile. L’istinto oggi assopito, non ha bisogno di manifestarsi in quella forma, ma ci inganniamo da noi stessi se pensassimo che tutto il mondo civile si reggerà da solo. Rosalva W. Altini