Tutte le opere di Riccardo Battigelli
HISTORIAN • 4 opere
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IMPRESSIONI & EMOZIONI da fatti e eventi che devastano l'anima e lacerano lo spirito
ALBERI E BOSCHI • 11 opere
Guarda tuttoMARE, SCOGLIERE, TRAMONTI e TEMPESTE • 12 opere
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Emozioni, ricordi, impressioni ricevute da visioni dei Paesaggi sul Mare
ARTE SACRA oils on convas, wood or iron sculpture • 12 opere
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Le immagini sacre di Battigelli si inseriscono in punta dei piedi nel contesto della spiritualità Cristiana.[...]
Le immagini sacre di Battigelli si inseriscono in punta dei piedi nel contesto della spiritualità Cristiana.
In alcune sculture, a volte utilizza una materia umile come il filo di ferro di recupero e le fa assumere, come nella Crocifissione nella Chiesa di San Pietro della Parrocchia di Sughera, località di Montaione in Val d’Elsa (Firenze) l’espressività spirituale del dramma glorioso del supplizio di Cristo, liberando l’immagine dalla materialità corporea e restituendo, invece, la sublimazione della assoluta trascendenza del mistero della Trinità.
“E’ una “grafia” anche spaziale, composta dall’umiltà della scelta di un semplice materiale di scarto, come è il filo di ferro utilizzato nelle balle di fieno, forgiato e modellato per riuscire a riconsegnarci il senso altissimo dell’umiltà della materia che diventa sacrale nel corpo esanime, abbandonato dall’Anima, ma che tornerà corporale nel mistero della Resurrezione e del sacro Spirito nella grandiosità dell’Ascensione e del Mistero della Trinità.”
(Da “la Nazione” - i.p.-)
In alcune sculture, a volte utilizza una materia umile come il filo di ferro di recupero e le fa assumere, come nella Crocifissione nella Chiesa di San Pietro della Parrocchia di Sughera, località di Montaione in Val d’Elsa (Firenze) l’espressività spirituale del dramma glorioso del supplizio di Cristo, liberando l’immagine dalla materialità corporea e restituendo, invece, la sublimazione della assoluta trascendenza del mistero della Trinità.
“E’ una “grafia” anche spaziale, composta dall’umiltà della scelta di un semplice materiale di scarto, come è il filo di ferro utilizzato nelle balle di fieno, forgiato e modellato per riuscire a riconsegnarci il senso altissimo dell’umiltà della materia che diventa sacrale nel corpo esanime, abbandonato dall’Anima, ma che tornerà corporale nel mistero della Resurrezione e del sacro Spirito nella grandiosità dell’Ascensione e del Mistero della Trinità.”
(Da “la Nazione” - i.p.-)
WESTERN ART or COWBOY ART - oil, tempere, disegni, • 17 opere
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L’Arte figurativa Western, o come è più diffusamente definita in America “ The Cowboy Art” o “ Western[...]
L’Arte figurativa Western, o come è più diffusamente definita in America “ The Cowboy Art” o “ Western Art”, è cosi definita in quanto gli artefici più famosi di tale Arte sono stati Cowboy professionisti che fin dalla prima metà dell’ottocento hanno documentato e commentato con dipinti, disegni, sculture gli eventi peculiari dell’epopea americana e delle vicissitudini della formazione della iniziale economia di quella nazione basata sull’allevamento del bestiame, consentendo lo sviluppo economico e sociale di quel Paese.
La WESTERN ART -
E’ una forma d’Arte che interessa non solo gli appassionati del West americano, ma si pone al cospetto di una esplorazione culturale e storica, intorno a un più lungo percorso dell’arte contemporanea, poco considerata in Europa perché è superficialmente reputata marginale e solo illustrativa
E’ questo un linguaggio d’emotiva espressività dell’ultimo Battigelli che tuttavia mantiene un legame “affettivo”, intenso e coerente con le sue opere degli anni fra il 1950 e il 1965, per poi “trasgredire”, nel periodo attuale, in una più castigata ricerca del vero e della figurazione per poi saperne anche evadere liberandosi da legami formali.
Il maggior verismo si accentua necessariamente in alcune sue opere di soggetto “Western” ( genere insolito in Italia ma paragonabile ad alcune opere di Giovanni Fattori).
Ci testimoniano emotive memorie di luoghi, fatti, eventi, vissuti in un periodo d’intense esperienze nel west americano; ci propone opere e disegni con affascinanti visioni dei deserti del New Messico, di mandrie nelle sconfinate praterie, di cowboy, di bellissimi cavalli che entusiasmano e affascinano l’osservatore incuriosito per questo genere che è piuttosto inusuale nella pittura italiana, ma non in quella Americana.
Potrebbe sembrare una rivisitazione di illustrazioni da film western ma non è così, perché i soggetti da lui raffigurati sono le memorie e le emozioni di momenti e di eventi vissuti.
All’’Amon Carter Museum of Western Art, a Fort Worth, Battigelli ha ammirato le opere degli Artisti-Cowboy-”Testimonial’s”-
Frederick Remington, Charles M. Russel, J. Catlin, M. Teichert sono i principali “capostipiti” dell’Arte Western che hanno affascinato il Battigelli per quella particolare immediatezza nel manifestare la verità visiva e emotiva di fatti, azioni, eventi, luoghi, circostanze di quel particolare periodo storico nel quale, nel corso di due sole generazioni, fra il 1830 e il 1890, con l’epopea del West si concludeva la formazione dell’intera Nazione Americana.
Contemporaneo a Remington e a Russel è, in Italia, Giovanni Fattori, che apporta alla scuola naturalistica dei macchiaioli la sua altissima qualità artistica e innovativa.
Per certi aspetti G. Fattori è il “Testimonial” di eventi simili a quelli dipinti dai pittori del West, dipingendo e illustrando con oli e incisioni, famosissimi soggetti e eventi della Toscana della seconda metà dell’800 e della storia Risorgimentale Italiana.
Com’è noto, nell’Aprile del 1874, a Parigi nasce l’Impressionismo per merito dei 34 artisti che seppero esprimere con grande arte, nella pittura e non solo, le impressioni delle emozioni e sensazioni ricevute dagli aspetti della natura e della vita. C’è similitudine col movimento dei Macchiaioli in Toscana del quale Fattori fu il principale esponenete. Non a caso, nel 1875, Fattori fu a Parigi; conobbe gli Impressionisti ma ebbe paricolare interesse a incontrare Edouard Manet e avere con lui un approfondito scambio di pensiero.
Sono alcuni aspetti, fra i tanti fermenti dell’arte pre-contemporanea, svolti nell’arco di tempo di poco più di una generazione che “conduce per mano”, ancora oggi, (e auguriamoci per ancora tanto futuro) molta arte e tanti artisti dei nostri giorni.
Non ultimo, anche Riccardo Battigelli
La WESTERN ART -
E’ una forma d’Arte che interessa non solo gli appassionati del West americano, ma si pone al cospetto di una esplorazione culturale e storica, intorno a un più lungo percorso dell’arte contemporanea, poco considerata in Europa perché è superficialmente reputata marginale e solo illustrativa
E’ questo un linguaggio d’emotiva espressività dell’ultimo Battigelli che tuttavia mantiene un legame “affettivo”, intenso e coerente con le sue opere degli anni fra il 1950 e il 1965, per poi “trasgredire”, nel periodo attuale, in una più castigata ricerca del vero e della figurazione per poi saperne anche evadere liberandosi da legami formali.
Il maggior verismo si accentua necessariamente in alcune sue opere di soggetto “Western” ( genere insolito in Italia ma paragonabile ad alcune opere di Giovanni Fattori).
Ci testimoniano emotive memorie di luoghi, fatti, eventi, vissuti in un periodo d’intense esperienze nel west americano; ci propone opere e disegni con affascinanti visioni dei deserti del New Messico, di mandrie nelle sconfinate praterie, di cowboy, di bellissimi cavalli che entusiasmano e affascinano l’osservatore incuriosito per questo genere che è piuttosto inusuale nella pittura italiana, ma non in quella Americana.
Potrebbe sembrare una rivisitazione di illustrazioni da film western ma non è così, perché i soggetti da lui raffigurati sono le memorie e le emozioni di momenti e di eventi vissuti.
All’’Amon Carter Museum of Western Art, a Fort Worth, Battigelli ha ammirato le opere degli Artisti-Cowboy-”Testimonial’s”-
Frederick Remington, Charles M. Russel, J. Catlin, M. Teichert sono i principali “capostipiti” dell’Arte Western che hanno affascinato il Battigelli per quella particolare immediatezza nel manifestare la verità visiva e emotiva di fatti, azioni, eventi, luoghi, circostanze di quel particolare periodo storico nel quale, nel corso di due sole generazioni, fra il 1830 e il 1890, con l’epopea del West si concludeva la formazione dell’intera Nazione Americana.
Contemporaneo a Remington e a Russel è, in Italia, Giovanni Fattori, che apporta alla scuola naturalistica dei macchiaioli la sua altissima qualità artistica e innovativa.
Per certi aspetti G. Fattori è il “Testimonial” di eventi simili a quelli dipinti dai pittori del West, dipingendo e illustrando con oli e incisioni, famosissimi soggetti e eventi della Toscana della seconda metà dell’800 e della storia Risorgimentale Italiana.
Com’è noto, nell’Aprile del 1874, a Parigi nasce l’Impressionismo per merito dei 34 artisti che seppero esprimere con grande arte, nella pittura e non solo, le impressioni delle emozioni e sensazioni ricevute dagli aspetti della natura e della vita. C’è similitudine col movimento dei Macchiaioli in Toscana del quale Fattori fu il principale esponenete. Non a caso, nel 1875, Fattori fu a Parigi; conobbe gli Impressionisti ma ebbe paricolare interesse a incontrare Edouard Manet e avere con lui un approfondito scambio di pensiero.
Sono alcuni aspetti, fra i tanti fermenti dell’arte pre-contemporanea, svolti nell’arco di tempo di poco più di una generazione che “conduce per mano”, ancora oggi, (e auguriamoci per ancora tanto futuro) molta arte e tanti artisti dei nostri giorni.
Non ultimo, anche Riccardo Battigelli
I PAESAGGI di TOSCANA e di altri LUOGHI • 15 opere
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Emozioni, visioni, ricordi, che provengono dalle immagini di paesaggi che la natura e l'ambiente della[...]
Emozioni, visioni, ricordi, che provengono dalle immagini di paesaggi che la natura e l'ambiente della Toscana, e dei tanti altri luoghi del mio peregrinare, ancora conservano.
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