Ivan Fabani
Ivan Fabani é um escultor italiano contemporâneo. Sua abordagem artística combina diferentes temas e métodos na arte da escultura, esculturas em madeira.
No início de sua carreira artística Fabani tinha uma abordagem figurativa, com referências à arte africana. Hoje suas esculturas são arredondadas, ora plácidas, ora onduladas vibrantes, com predominância de concavidade e convexidade.
Ivan Fabani nasceu em 1964, na Itália.
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Classificação do artista, Biografia, Estúdio do artista:
Ivan • 90 obras
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Biografia
Ivan Fabani é um escultor italiano contemporâneo. Sua abordagem artística combina diferentes temas e métodos na arte da escultura, esculturas em madeira.
No início de sua carreira artística Fabani tinha uma abordagem figurativa, com referências à arte africana. Hoje suas esculturas são arredondadas, ora plácidas, ora onduladas vibrantes, com predominância de concavidade e convexidade.
Ivan Fabani nasceu em 1964, na Itália.
- Nacionalidade: ITÁLIA
- Data de nascimento : 1964
- Domínios artísticos: Obras de artistas com valor artístico certificado,
- Grupos: Artistas Certificados Artistas Contemporâneos Italianos
Influências
Treinamento
Valor do artista certificado
Certificação em colaboração com Akoun, líder mundial em informações sobre o mercado de arte desde 1985.
Classificação do artista 2018 | € 1.300,00 (US$ 1.380,34)
A certificação foi estabelecida por Jacques-Armand Akoun em 31 de jan. de 2018.
Conquistas
Atividade na Artmajeur
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Recensione mostra Morbegno ottobre 2014
Recensione della mostra di Morbegno, ottobre 2014 (di Alessandro Caligari).
Paradossalmente in Valtellina l’arte dell’intaglio, o della scultura lignea, non è molto diffusa. Dico paradossalmente per due motivi: il primo è che in un luogo in cui il legno è presente in grande abbondanza ci si aspetta una grande confidenza con questa materia, compreso l’approccio artistico ad essa. Il secondo, di carattere storico, sta nel fatto che, a partire dall’inizio del ‘500, le più grandi botteghe di intagliatori rinascimentali dell’alta Italia (Del Mayno, De Donati, Bussolo solo per citarne alcuni) per ragioni che qui non sto a dire, arrivano in Valtellina e qui si fermano per lavorare diversi decenni. E’ logico quindi aspettarsi che da questo flusso di conoscenze e abilità nasca una tradizione artistica. Invece non è così e, a differenza per esempio degli altoatesini, in Valtellina non abbiamo questa consuetudine artistica con il legno.
Mi piace quindi trovare, in maniera abbastanza inaspettata, questa mostra di Ivan Fabani. Intagliare non è facile: il legno non è un materiale isotropo, ha vene, ha nodi, ha una sua vita anche dopo il taglio. Intagliare non è modellare, non c’è possibilità di ripensamento, si può solo correggere il tiro. Occorre avere l’”occhio” per sapere far emergere quello che è già contenuto nel pezzo che hai davanti. Ivan, con quella continua ricerca da autodidatta che lo contraddistingue, si è infilato in questa esperienza.
Le sue opere coprono un arco temporale che va dal 1999 ad oggi, anzi viene qui esposto anche un lavoro in corso. Sono opere diverse tra loro, per materia e per metodo. I pezzi più datati hanno un approccio figurativo, con richiami all’arte africana, alla scultura etrusca (a cui c’è un diretto rimando nell’”Ombra delle sera”) a cenni modiglianeschi, soprattutto nei modi in cui i colli si allungano, gli occhi diventano fessure, le forme di teste e colli sono iscritti in archi appuntiti e slanciati. Viene da pensare anche al bregagliotto Alberto Giacometti, di cui però non segue l’indirizzo verso figure sempre più filiformi. Al contrario si passa col tempo a forme piene, smussate, a volte placide, con predominanze di concavità e convessità, a volte più vibranti come l’”onda”, riprodotta in scale diverse. C’è poi un’altra fase, in cui viene perseguito lo scavo del volume, svuotandolo e fessurandolo per ottenere vibrazioni luminose diverse.
Ivan usa essenze diverse, e quando le differenze cromatiche non bastano ricorre al colore, ibridando la scultura con la pittura.
Interessante l’ultima fase, “urbana”, con lo sviluppo di una sorta di planimetria tridimensionale, creando forme al contempo reali ed astratte.