Aggiunto il 2 apr 2013
“PAESAGGI DELL’ANIMA”
La sensibilità pittorica nelle raffigurazioni di paesaggio del pittore Marino Nagro, offre al nostro sguardo e alla contemplazione luminosi spunti di meditazione – carichi di suggestioni visive e affettive - , di superamento della realtà nella dimensione fantastica della magia e del sogno.
29.04.2013
Maria Palladino
Nell’immaginario poetico del pittore Marino Nagro la rappresentazione del paesaggio si esprime in composizioni di aerea, luminosa spazialità, di cui l’elemento luce è fondamento e matrice, materia prima che intride e sostanzia di sé il colore – il quale insieme costruisce, e da cui viene a sua volta vivificata.
I toni, perlopiù caldi e accesi della composizione, si ammorbidiscono sfumando in virtuosistici trapassi, vivaci cangiantismi e delicate variazioni, trascolorando nell’atmosfera stessa e dissolvendosi in raffinate trasparenze sulle superfici acquatiche.
Nelle zone d’ombra invece, la tavolozza si smorza leggermente, e diviene talora più fredda, ma mai aspra e dissonante, ben sposando i contrasti alle parti esposte e generando luoghi nascosti d’intimo, meditativo raccoglimento.
Ne emerge una dimensione affettiva spontanea ed emotivamente partecipata, mai artificiosamente né tantomeno leziosamente costruita, ma serena e contemplativa nella ricostruzione accurata di scenari vissuti e amati, la cui riproposizione si attua attraverso la magistrale interdipendenza di colore, luce e ombra.
Ciò produce una visione soggettiva e personalissima, dettagliata e minuziosa, che indaga la realtà fotografandola nei suoi più reconditi aspetti.
In questo modo le immagini – quasi trascendendo in un’epifania di luce al nostro sguardo – suggeriscono alla nostra contemplazione attenta, all’incantamento delle nostre facoltà razionali, la possibilità dell’esistenza di mondi altri cui poter liberamente accedere, lasciandosene gradevolmente conquistare.
E quindi mito e storia, memoria e sogno, acquistano forma concreta ammaliando i nostri sensi, provocando una sentita e commossa partecipazione nello spettatore che appassionatamente vi s’immerge, generando suggestioni di magico, lirico raccoglimento.
E’ per questo che i paesaggi di Marino Nagro si configurano come “paesaggi dell’anima”: sono brillanti, incantate visioni di piacevole, ricercato fascino introspettivo.
29.04.2013
Maria Palladino