Marco Teatro

Quando ho visto per la prima volta la tavolozza, la visione integrata della luce, l'uso della linea, lo scorcio, ho pensato a Robert Diebenkorn. Ho amato anche la sua tavolozza, con le sue strade di San Francisco illuminate dal sole soffuso e disperse in blocchi astratti, simili ai bordi sbiaditi di Hans Hoffman. Il "Superman" dei film di "Matrix" è affascinante. Vorremmo tutti poter volare. È un pianeta completamente nuovo se lo si guarda dall'alto. Mio padre era un pilota, quindi ho volato sempre. Dalla nascita a Goosebay, nel Labrador, a Ghost Ranch, nel New Mexico, ho visto la luce nei dipinti di tutto il mondo. La California ha una luce davvero unica, così come Firenze, l'Italia, Brisbane, l'Egitto e il Colorado. Guardando dall'alto vedo piccoli insetti, nastri di strade che si intrecciano e si curvano. Le lunghe ombre e il ritratto realistico di un decollo mi ricordano gli aspetti più grandi della vita. Morte, vita, famiglia, amore, cerco ancora campi di nuvole dal mio ovale. Allora il signor Teatro mi fa un regalo che mi concedo e per il quale lo ringrazio.