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Marcello Aprea

Ritorna alla lista Aggiunto il 9 apr 2023

Critica di commento alla esposizione personale "Porta San Zeno", Pisa, 2008. (Sandra Lucarelli)

I Prospetti Delle Empatie Cosmiche

Ci sono empatie cosmiche di luci e di colori, dai pianeti al sole, alla luna, al colore blu cobalto degli spazi infiniti. Ogni luminosità si converte in una “ forma mentis”, filtrata dal Nostro che ne registra le emozioni e le pulsioni. Cosi, la sua, diventa una pittura psicoanalitica, una sorta di confessione esistenziale dilagante.
L’ironia assume diverse connotazioni di forme, (umane e animalesche), divenendo un’allegoria traslata nei diversi linguaggi.
Anche la musica gioca con i colori del cosmo, che sono sempre primari, dentro al caleidoscopio dello spettro solare (gialli, verdi, rossi, neri, bianchi, blu), creando melodie di effetti cromatici.
La linea si contorce, in chiavi di volte e di violini; si piega, si flette, si chiude in anelliche evoluzioni di rete. Linea danzante, linea acrobata dell’universo.
Vi è un mistero millenario che regge ogni scultura, nel tempo e nello spazio e fa di esso un diagramma, ove la metafisica oltrepassa la fisica del visibile e del tangibile. Metafisica che va oltre il divisionismo delle scansioni cromatico-timbriche ed oltre il cubismo o neocubismo delle forme geometriche del quotidiano: le flessioni dei delfini, di una vela o di due corpi innamorati su di un prato, appartengono ad un filosofare pitagorico, che lega la geometria alla numerologia ed al suo simbolismo.
I tre lati delle forme triangolari anelano alla perfezione, mentre, il compendio dei rettangoli, non è altro che l’unione del cielo e della terra, del maschile e del femminile in simbiosi.
Non vanno trascurati neppure gli elementi primordiali della TERRA-ACQUA-ARIA e FUOCO, espressi non solo dai colori: giallo, azzurro, bianco, rosso, ma anche dalle forma scultoree, lineari od a tutto tondo, spesso in empatica sintonia con lo scultore DOLFO.
Tuttavia, il Nostro, non dimentica neppure la gestualità di linguaggi autonomi e non verbali, che vanno oltre l’espresso in modo palese, cosicchè, nella tonalità del colore, si nasconde un impianto semanticamente autonomo, una forma di “divertissement” lirico, una gioia assoluta.
Per meglio definirlo si tratta di un prospetto delle empatie cosmiche, come mappa stellare per raggiungere universi sconosciuti ed ancora inesplorati.
Sandra Lucarelli, Pisa, 1.1.2009

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