Ivan Fabani
Ivan Fabani è uno scultore italiano contemporaneo. Il suo approccio artistico combina diversi soggetti e metodi nell'arte dell'intaglio, sculture in legno.
All'inizio della sua carriera artistica Fabani aveva un approccio figurativo, con riferimenti all'arte africana. Oggi le sue sculture sono rotonde, a volte placide, a volte ondulate vibranti, con predominanza di concavità e convessità.
Ivan Fabani è nato nel 1964, in Italia.
Scopri opere d'arte contemporanea di Ivan Fabani, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei (nato a 1964). Domini artistici: Scultura. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2015 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Ivan Fabani su Artmajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Ivan Fabani. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
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Riconoscimento
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Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
Biografia
Ivan Fabani è uno scultore italiano contemporaneo. Il suo approccio artistico combina diversi soggetti e metodi nell'arte dell'intaglio, sculture in legno.
All'inizio della sua carriera artistica Fabani aveva un approccio figurativo, con riferimenti all'arte africana. Oggi le sue sculture sono rotonde, a volte placide, a volte ondulate vibranti, con predominanza di concavità e convessità.
Ivan Fabani è nato nel 1964, in Italia.
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Nazionalità:
ITALIA
- Data di nascita : 1964
- Domini artistici: Opere di artisti dal valore d’artista certificato,
- Gruppi: Artisti certificati Artisti Italiani Contemporanei

Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Certificazione realizzata in collaborazione con Akoun, leader mondiale delle informazioni sul mercato dell'arte dal 1985.

Valutazione dell'artista 2018 | 1.300,00 € (1.393,47 USD)
La certificazione è stata stabilita da Jacques-Armand Akoun, il 31 gen 2018.
Realizzazioni
Attività su Artmajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Ivan Fabani
Recensione mostra Morbegno ottobre 2014

Recensione della mostra di Morbegno, ottobre 2014 (di Alessandro Caligari).
Paradossalmente in Valtellina l’arte dell’intaglio, o della scultura lignea, non è molto diffusa. Dico paradossalmente per due motivi: il primo è che in un luogo in cui il legno è presente in grande abbondanza ci si aspetta una grande confidenza con questa materia, compreso l’approccio artistico ad essa. Il secondo, di carattere storico, sta nel fatto che, a partire dall’inizio del ‘500, le più grandi botteghe di intagliatori rinascimentali dell’alta Italia (Del Mayno, De Donati, Bussolo solo per citarne alcuni) per ragioni che qui non sto a dire, arrivano in Valtellina e qui si fermano per lavorare diversi decenni. E’ logico quindi aspettarsi che da questo flusso di conoscenze e abilità nasca una tradizione artistica. Invece non è così e, a differenza per esempio degli altoatesini, in Valtellina non abbiamo questa consuetudine artistica con il legno.
Mi piace quindi trovare, in maniera abbastanza inaspettata, questa mostra di Ivan Fabani. Intagliare non è facile: il legno non è un materiale isotropo, ha vene, ha nodi, ha una sua vita anche dopo il taglio. Intagliare non è modellare, non c’è possibilità di ripensamento, si può solo correggere il tiro. Occorre avere l’”occhio” per sapere far emergere quello che è già contenuto nel pezzo che hai davanti. Ivan, con quella continua ricerca da autodidatta che lo contraddistingue, si è infilato in questa esperienza.
Le sue opere coprono un arco temporale che va dal 1999 ad oggi, anzi viene qui esposto anche un lavoro in corso. Sono opere diverse tra loro, per materia e per metodo. I pezzi più datati hanno un approccio figurativo, con richiami all’arte africana, alla scultura etrusca (a cui c’è un diretto rimando nell’”Ombra delle sera”) a cenni modiglianeschi, soprattutto nei modi in cui i colli si allungano, gli occhi diventano fessure, le forme di teste e colli sono iscritti in archi appuntiti e slanciati. Viene da pensare anche al bregagliotto Alberto Giacometti, di cui però non segue l’indirizzo verso figure sempre più filiformi. Al contrario si passa col tempo a forme piene, smussate, a volte placide, con predominanze di concavità e convessità, a volte più vibranti come l’”onda”, riprodotta in scale diverse. C’è poi un’altra fase, in cui viene perseguito lo scavo del volume, svuotandolo e fessurandolo per ottenere vibrazioni luminose diverse.
Ivan usa essenze diverse, e quando le differenze cromatiche non bastano ricorre al colore, ibridando la scultura con la pittura.
Interessante l’ultima fase, “urbana”, con lo sviluppo di una sorta di planimetria tridimensionale, creando forme al contempo reali ed astratte.
Recensioni e commenti


