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Occhio (2013) Pittura da Mauro Trentini
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Opera d'arte originale (One Of A Kind)
Pittura,
Olio
su Tela
- Dimensioni Altezza 31,5in, Larghezza 39,4in
- Incorniciatura Questa opera d'arte non è incorniciata
- Categorie Quadri sotto i 5.000 USD Astratta
Sospesi e in bilico sono gli scalini della vita, come sempre troppo alte e lunghe si manifestano le mura da scavalcare per conquistare le città, i nostri obiettivi. E il mondo manterrà confini che limiteranno persino il distendersi dei raggi del sole, costringendoli a piegarsi. Ogni tanto, però, una nota positiva e suadente risuona: qualcuno si salverà dalle negative contingenze, il suo corpo volteggerà come l’eco e lascerà un’impronta duratura del suo cammino. Mauro Trentini, artista autodidatta ed eclettico, racconta attraverso opere dalla forte carica simbolica delle sfide, sofferenze e speranze della sua vita. Nato nel 1962 a Cologna, bagnata e irradiata dal Po, oggi vive a Voghera e lavora a Bologna. I suoi primi passi nel mondo dell’arte gli ha mossi che era solo un bambino, quando la famiglia e gli insegnati si accorsero della sua particolare predisposizione e lo spronarono, fin da subito, ad approfondire la conoscenza di tecniche e correnti artistiche. Così, ha avuto inizio il suo lungo e importante, benché travagliato, percorso d’artista. Ad appena vent’anni, Trentini comincia a esporre le sue opere in mostre sia personali che collettive, dove riceve significativi
apprezzamenti. Nonostante le aspettative, quello che segue è un periodo difficile, di intenso studio e di analisi interiore, di ricerca della via espressiva più genuina e appropriata alla sua indole, ma anche di blocco creativo. È nel 2006 che, finalmente, sulla scia della corrente surrealista e metafisica d’inizio Novecento, qualcosa si smuove, gli stimoli divengono concreti e l’artista affronta nuovamente la tela. A Giorgio De Chirico, a Salvator Dalì, a Maurits Cornelis Escher sono, infatti, dichiaratamente ispirate le opere di questa seconda e prolifica stagione. All’interno di atmosfere oniriche e dalle prospettive ardite, l’artista crea luoghi senza tempo, dove tutto è immobile, pacifico ed eterno, come in Infinito. Trentini estrapola oggetti, pensieri e ricordi da diversi contesti, e li pone insieme creando nuove realtà, perché nel sogno tutto si sovrappone e tutto si realizza. È, però, nella terza stagione – come è consueto nella vita dell’uomo- che Trentini rea-lizza le sue opere più mature e compiute. Egli abbandona regole e idoli, per esprimersi in piena libertà e dare sfogo alle sue più istintive pulsioni. E si avvicina all’informale, sfiorando sovente l’espressionismo astratto. Con
disinvoltura, affronta temi e soggetti diversi e lontani fra loro, senza mai ripetersi, anzi realizzando opere sempre uniche nel loro genere. Con colpi di spatola e pennello, rapidi e istintivi, colmi di colori dalle tonalità accese, crea sfondi multicolore su cui, poi, incide la sagoma della donna amata, desiderata o solo immaginata, l’Ombra di donna. La sua mano appare, invece, più pacata e riflessiva quando descrive l’Inquietudine: al tramonto, una morbida piuma si sta per appoggiare in un lago grigio piombo, ancora pochi attimi e sprofonderà nell’oblio. In Prendereil colore è esplosione, l’artista stende l’olio sulla tela con pennellate decise miste a gocce fatte colare casualmente, e tale è la forza attrattiva verso il dipinto che ne lascia l’impronta.
Vittorio Sgarbi
L’esperienza artistica di Mauro Trentini comincia fin dai primi anni della scuola elementare, vissuti a Cologna, un piccolo paese sul Po in provincia di Ferrara, luogo in cui è anche nato il 02 febbraio 1962. La predisposizione naturale per la pittura fu notata dagli insegnanti delle scuole frequentate dall’artista che lo spronavano verso una continua ricerca ed elaborazione delle tecniche e dei temi dell’arte. Ed è proprio questa prima impronta, questo primo orientamento, che caratterizzeranno lo sviluppo intellettuale del pittore, infatti il suo percorso artistico è caratterizzato da fasi alterne di espressione pittorica e studio, anche prolungato, dell’arte e dei suoi grandi maestri. La fase giovanile della sua esperienza si conclude poco dopo i vent’anni, quando aveva già conquistato con le sue opere un certo pubblico ed una buona notorietà, che gli permisero di presentare il suo talento in mostre e personali.
Gli anni successivi furono caratterizzati da una continua ed incessante ricerca della propria
personalità artistica, ma che non si tradusse in espressione figurativa di alcun genere.
L’analisi introspettiva lo portarono a conoscere e misurarsi con i grandi maestri del novecento ed il quadro “L’infinito” è un chiaro omaggio a De Chirico . L’incessante ricerca produsse un nuovo periodo di lavoro che cominciò alla fine del 2006 e che determinò una notevole produzione di tele. Trentini in questo periodo scopre la sua forma espressiva, la quale tuttavia non lo caratterizza in una propria peculiarità artistica, ma lo identifica nelle tematiche ispiratrici. L’artista conserva la continua ricerca degli anni giovanili, ma con opere più mature esprime il suo esistenzialismo con forme pittoriche diverse dalle quali comunque scaturisce il messaggio di una visione della sofferenza esistenziale. Un foglio trattato con il bianco ed il nero, dove è dipinta una mano scheletrica e surreale, sembra portato dal vento al lato sinistro della finestra e accentua l’originalità espressiva dell’artista. Mauro Trentini dal 2006 ha ormai prodotto un consistente numero di opere il cui valore è continuamente apprezzato nelle numerose manifestazioni artistiche e mostre alle quale è continuamente invitato a partecipare. I numerosi impegni, tuttavia, non gli impediscono di continuare la sua ricerca creativa e stilistica che lo fanno uno degli artisti più originali e d’avanguardia di questo inizio di terzo millennio.
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : 1962
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei