In un’ampia dimostrazione di solidarietà, più di mille artisti e influencer culturali, tra cui artisti del calibro di Ben Rivers, Brian Eno, Adham Faramawy e Tai Shani, hanno collettivamente approvato una lettera aperta scritta di recente. La lettera critica aspramente il Centro Internazionale Arnolfini per le Arti Contemporanee di Bristol per ciò che sostiene essere il “imbavagliamento dell’espressione culturale palestinese”. Questa posizione fa seguito alla decisione del Centro di cancellare due eventi chiave previsti per il Festival del Cinema Palestinese. Gli artisti hanno imposto un embargo contro qualsiasi collaborazione con Arnolfini, rifiutandosi di partecipare ai suoi eventi, e stanno incoraggiando i loro coetanei ad unirsi a questo boicottaggio.
Con una mossa controversa, Arnolfini ha annullato la proiezione di "Farha" (2021), un film del regista giordano-palestinese Darin J. Sallam, ambientato sullo sfondo della Nakba, un periodo segnato dallo sfollamento su larga scala dei palestinesi nel 1948 La proiezione doveva includere una discussione con la scrittrice e dottoressa palestinese Ghada Karmi. Inoltre, un evento di poesia con il rapper e attivista Lowkey è stato cancellato. Da allora questi programmi sono stati spostati: "Farha" all'ente di beneficenza artistico Watershed e la sessione di poesia a Sparks Bristol, un grande magazzino e centro artistico.
Il 20 novembre un gruppo di oltre 2.300 esponenti della cultura ha firmato una lettera aperta in cui denunciava l'azione di Arnolfini. In risposta, Arnolfini ha difeso la sua decisione, citando il suo status di beneficenza come un ostacolo alla partecipazione a quelle che potrebbero essere considerate attività politiche. Questa giustificazione è stata rapidamente criticata, soprattutto alla luce della storia di Arnolfini nell'organizzazione di eventi con sfumature politiche, come una raccolta fondi per i soccorsi in caso di catastrofe in Ucraina.
La lettera aperta ha evidenziato l’incoerenza dell’approccio di Arnolfini, sottolineando che sin dalla sua nascita nel 1961, ha ospitato una serie di eventi su temi come la decolonizzazione, il movimento Black Lives Matter, il femminismo, la liberazione di genere e i diritti dei rifugiati e dell’asilo. ricercatori, senza contraddire il suo scopo di beneficenza.
La lettera accusa inoltre questo incidente di far parte di una tendenza più ampia di censura e repressione all’interno della comunità artistica, evidenziando diverse recenti cancellazioni di eventi e mostre che sostenevano gli sforzi per il cessate il fuoco o criticavano il governo israeliano. Si tratta in particolare dell'annullamento di una conferenza sull'antisemitismo e il razzismo, co-organizzata dall'artista ebrea sudafricana Candice Breitz, e dell'interruzione di una conferenza pianificata dall'artista palestinese Emily Jacir a Berlino.
La lettera si conclude con un appello ai dirigenti della Arnolfini ad affermare pubblicamente il loro impegno per la libertà di espressione senza restrizioni, anche sulle questioni palestinesi, e ad impegnarsi in modo costruttivo con la comunità artistica di Bristol per riparare il danno causato. Fino a quando questi impegni non saranno rispettati, i firmatari hanno deciso di boicottare la cooperazione e la partecipazione a qualsiasi evento Arnolfini.