Alain Erpelding

Alain è nato nel 1968 nel Granducato di Lussemburgo. Si appassiona all'arte fin da quando era molto giovane. Ha iniziato a disegnare a matita all'età di quattro anni copiando un castello illustrato su un sottobicchiere. Durante la giovinezza continua ad interessarsi al disegno.
Al liceo frequenta la sezione artistica dove impara a conoscere pittori famosi della storia dell'arte. Ha trovato preferenze per Paul Klee, Wassily Kandinsky, Gustav Klimt e per il romanticismo Wlliam Turner, per citarne alcuni. Iniziò anche con nudi e dipinti ad olio. Dopo il liceo, durante gli studi e l'avvio alla vita professionale, la creatività ha ristagnato un po'. Da autodidatta ha continuato a dipingere un quadro di tanto in tanto.
Successivamente si è avvicinato gradualmente alla creazione di mobili in legno e sculture in legno.
Ha capito che l'arte richiede più dello sguardo, che ci coinvolge, che esige la nostra intelligenza e la vigilanza di tutte le nostre facoltà. Siamo invitati a guardare, ricevere, percepire e aprirci all'arte. Impariamo, comprendiamo e accettiamo. Come spettatori di un'opera la finiamo secondo la nostra espressione.

Quindi quando dipinge con olio o acrilico vuole giocare con i colori, con le forme. Vuole sperimentare piuttosto che presentare soggetti e oggetti del mondo naturale e reale. La realtà può essere il punto di partenza, ma alla fine l'opera non deve necessariamente contenere un ricordo della realtà.

Tuttavia non vuole ancora stabilirsi su un genere. Vuole mantenere la libertà di rappresentazione e non avere il vincolo di fissarsi su un genere. Egli va d'accordo con Hegel che nel 1832 disse: << l'arte deve quindi proporsi un fine diverso dall'imitazione puramente formale della natura; in ogni caso, l'imitazione può produrre solo capolavori tecnici, mai opere d'arte.

Alain stesso, tuttavia, cerca anche di riprodurre la natura imitandola con disegni a matita o semplicemente con ritratti. Cerca variazioni con soggetti vestiti o nudi, all'interno o all'esterno, in piedi, seduti o sdraiati.

Ispirato anche da molti artisti moderni contemporanei, sperimenta poco a poco l'arte digitale. Senza voler farne il suo stile preferito e privilegiato, utilizza la creazione digitale per riprodurre la realtà o per andare verso l'astrazione totale.

Dopo aver ricevuto inviti dall'estero (Barcellona, ​​Lago di Como, Lago Maggiore e vari Promoters from USA) per esporre le sue opere, l'artista preferisce continuare il suo lavoro senza mostre.

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