" Ricordo di un viaggio: Le sponde del Nilo" (2004) Pittura da Stefano Rollero

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Collage. 4000 anni prima di Cristo un popolo cominciò a coltivare la valle del Nilo, le cui acque fecondavano la terra e il cui corso forniva una via di navigazione. Protetti dal mare, dalle montagne e dal deserto, questi contadini prosperarono e mantennero la loro civiltà per 3000 anni, retta da un solo faraone. Paese dove oggi[...]
Collage.

4000 anni prima di Cristo un popolo cominciò a coltivare la valle del Nilo, le cui acque fecondavano la terra e il cui corso forniva una via di navigazione. Protetti dal mare, dalle montagne e dal deserto, questi contadini prosperarono e mantennero la loro civiltà per 3000 anni, retta da un solo faraone.
Paese dove oggi convivono i silenzi dei monumenti di un antico passato ed il chiasso delle grandi città, dove la tradizione si sposa con gli scenari del nuovo millennio.
La campagna nilotica dà tono all'ambiente con i suoi scorci di fiume inquadrato dalle palme da dattero, canne da zucchero, con il ragazzo che pungola il bue che muove la ruota dei canali di irrigazione, le bianche piccionaie che sovrastano le case di fango e paglia, i piccoli commercianti che percorrono le vie dei bazaar portandosi sulle spalle il loro negozio ambulante tra i vicoli di sabbia e fango che sbucano nelle arterie principali, veri e propri palcoscenici di vita araba.
La campagna è il richiamo alle origini che la modernità non ha intaccato, il vero Egitto è quello delle fertili rive del Nilo e il deserto con le sue oasi dove regna il fellah che costituisce la base della piramide sociale in Egitto.
L'Egitto, paese dove ogni trenta secondi nasce un bambino, non è certo un paese ricco, è senza dubbio un paese di grandi contrasti, di ricchi e poverissimi, di estremi, di grandi contraddizioni.
Il ricordo del Nilo è essenzialmente legato ai tramonti incandescenti in un cielo puro che rende questi luoghi unici. Anche la notte lungo il fiume, mostra l’incanto, unica e rara, suggestiva, notte colorata, di meraviglie e di fascino..…



"E' bello bagnarsi nel laghetto con Te

scendere in acqua con Te

e a Te mostrarmi nella mia bellezza

avvolta in finissimi lini regali

con un pesce rosso tra le dita.

Vieni a vedermi...."

(Traduzione di poesia dedicata dalla principessa Nafteta o Nefertiti al faraone Amenophi III)


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Biografia 1996. L’opera artistica di Stefano Rollero emerge da una sua attenta riflessione sull’arte per le immagini in generale, ma è quella del collage a catturarlo. Rollero rappresenta per noi un "fenomeno"[...]
Biografia 1996. L’opera artistica di Stefano Rollero emerge da una sua attenta riflessione sull’arte per le immagini in generale, ma è quella del collage a catturarlo. Rollero rappresenta per noi un "fenomeno" in un triste panorama artistico in cui gli "improvvisatori - improvvisati" pullulano "creando" autentiche banalità, trionfi della loro ignoranza e della preparazione tecnica e culturale più che elementare; da questo squallore emergono rarissime figure che, pur non avendo titoli accademici, riescono con un lavoro serio, umile ed intelligente, a fare cultura. Il nostro artistica ha, evidentemente, doti innate che è riuscito a coltivare ed affinare fino ad esprimersi in modo solido e maturo. Lavorare con collage e decolage è difficilissimo poichè l'ovvio, il banale, sono sempre in agguato, ma Rollero traduce con molta serietà, in modo sensibile e vivo, gli stimoli culturali, gli eventi, le occasioni visive in una ricerca appassionata in cui i frammenti, i flash, i momenti, come appena usciti da un grande caos, ritrovano una precisa collocazione e un preciso significato. A volte ironico, a volte testimone severo degli eventi della nostra epoca, altre volte lucido o feroce o stupito, Rollero si evolve continuamente, assoluto padrone di un linguaggio vivo e coinvolgente", infatti i suoi quadri sono apprezzati nelle mostre locali come in quelle nazionali ed internazionali, dove ha ottenuto significativi riconoscimenti e premi, come avviene per un maestro d’arte. Pippo Ciarlo.

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