campi flegrei /4 Painting by Giuseppe Massa

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About this artwork: Classification, Techniques & Styles Technic Painting Painting is an art form of painting on a surface[...]
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Dopo le prime esperienze pittoriche degli anni sessanta i temi sociali trovano spazio in operazioni che si traducono in “una lucida e appassionata rappresentazione” (P.Ricci), con partecipazioni a rassegne[...]

Dopo le prime esperienze pittoriche degli anni sessanta i temi sociali trovano spazio in operazioni che si traducono in “una lucida e appassionata rappresentazione” (P.Ricci), con partecipazioni a rassegne e collettive: “Il poeta, la luna e l’ampliamento della base produttiva”, mostra itinerante nel 1970, “Artisti della Giovane Generazione” al Museo Pignatelli di Napoli nel 1972, “Tendenze dell’arte figurativa italiana” a S.Giovanni in Fiore nel 1973, “Museo Laboratorio” alla Mostra d’Oltremare di Napoli nel 1975, “Mare, costa, pesca”, mostra itinerante nel 1976. A Napoli le prime personali (nel 1973 alla GalleriaG2 e nel 1975 alla Galleria San Carlo). Nel 1975 partecipa alla X Quadriennale d’Arte (Palazzo delle Esposizioni – Roma).
In seguito la ricerca si articola lungo un itinerario di riflessioni visive sulle vicende fisico-figurative del territorio flegreo, dove vive “quel senso struggente del paesaggio come conoscenza, storia, o come operazione poetica della memoria” (F.Abbate), dove “lo spazio e il tempo rimangono categorie astratte finchè non divengono distanza e durata” (F.Rossi), con “un uso sapiente e controllato di forme e oggetti eterocliti, di interventi di varia natura...dove l’universo flegreo...è particolarissimo, per molti versi metafisico e astratto, per altri versi fortemente materializzato” (A.Trione), e da questa indagine nascono “paesaggi fatali sconvolti dal segno espressionistico che superano l’enunciazione nominalistica degli elementi naturali per confondersi nella loro stessa essenza creativa e immaginaria” (M.Buonomo) e “per formare strutture cromatiche di ampio respiro lirico” (M.Vitiello).
“Il tufo, paesaggio e memoria - 1980”, “Repertorio di primavera - 1981”, Appunti sul paesaggio - 1982”, Antinomie sul paesaggio -1983”, “L’acqua, l’aria, la terra e il fuoco - 1984”, “Sapere/Sapore - 1985, “Dimore acquatiche - 1987”, “L’anfiteatro, la cisterna, il treno” - 1989, sono alcune delle mostre personali o di gruppo (con G.Lizio, G.Longobardo e A.Massa), che costruiscono una ricerca sistematica sugli archetipi del paesaggio, ultima “Segni d’acqua - 1995” nella Casina Vanvitelliana del Lago Fusaro.
Nel 1989 cura con G.Lizio una serie di iniziative itineranti in collaborazione con la Sezione Didattica della Soprintendenza Archeologica che si tengono al Museo Nazionale di Napoli e poi in alcune scuole (Capri,Sessa Aurunca,Bacoli).
“Materiali, immagini, pitture con insinuante e allusiva presa diretta” (A.Izzo), le opere degli ultimi anni “si concentrano sull’essenza del territorio, sul suo apparire liquido, fluido, nel suo farsi memoria e sortilegio” (M.Sovente) e “a partire da queste sensazioni assorbite e risolte in un magma vitale, incandescente e turbinoso,....Ogni suo intervento ha come obbligato punto di riferimento, implitcito o esplicito, la sua terra, la contingenza destabilizzante che essa comunica con i suoi tremori e i suoi sprofondamenti” (A.Montano).

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