Quadro gioco 1, 2006, acrilico su tela, sabbia nera, specchio, cerniera, 151x122 Sculpture by Fulvio Rossello

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Quadri gioco di Arianna Lion: L’aspetto del gioco domina come una parola su foglio bianco, è un timbro, una chiave di lettura per leggere e individuare le opere di Fulvio Rossello, il gioco, infatti, dà stimoli allo spettatore che incuriosito sente l’esigenza di interagire con quello che vede. I quadri gioco sollecitano la curiosità, i[...]
Quadri gioco di Arianna Lion:
L’aspetto del gioco domina come una parola su foglio bianco, è un timbro, una chiave di lettura per leggere e individuare le opere di Fulvio Rossello, il gioco, infatti, dà stimoli allo spettatore che incuriosito sente l’esigenza di interagire con quello che vede.
I quadri gioco sollecitano la curiosità, i colori, le forme e l’inserimento di nuovi elementi come la cerniera, danno modo a chi guarda di scoprire quello che c’è dietro al quadro, lo spettatore, infatti, ha la possibilità di aprire e chiudere il quadro. Fulvio Rossello pone dietro la tela uno specchio, il rispecchiarsi è una chiave, una porta dove al di là vi è un mondo immaginario che ti da la possibilità di guardarti negli occhi e di scoprirti, come Alice nel paese delle meraviglie, un mezzo per entrare in un’altra realtà quella del sogno.

Di Marisa Vescovo:
Le tele—acrilico, cerniera, specchio, brillantini,sabbia nera—che rappresentano fantasiosi alberi che ostentano arabescanti rami che tendono verso il basso quasi a ricercare la terra, che in questo caso è una cerniera che nasconde uno specchio. Gli alberi sono comunque doppiati da altri alberi-ombra, rovesciati come si vedono in una superficie specchiante. In cima ad ogni ramo è posta una forma di un seme chiuso su se stesso, che allude nello stesso tempo a un frutto e a un viso, una sorta di piccola creatura aerea che ci ricorda le mille anime che albergano in ogni cosa.
Quello che ci colpisce di queste forme che interrompono precisi spazi di colore brillante, è la loro struttura essenziale, l’interdipendenza di radici e tronco e chioma, ma soprattutto la disponibilità della morfologia a cambiare i propri ruoli, lo sconvolgimento della sintassi vegetale. Eppure il risultato, visto a distanza, è sempre ancora un albero—ma se noi proviamo ad aprire la cerniera la sorpresa potrebbe essere quella di trovare la figura del nostro viso o un frammento di ambiente, che occhieggia ironicamente verso chi guarda—come se la sintassi sconvolta si ristabilisse a un livello superiore. Però non dimentichiamo che nel linguaggio simbolico l’archetipo della pianta è da indicarsi come “ombelico del mondo”, “radice della radice” e viene sempre immaginato come un asse verticale, “asse cosmico”, situato al centro dell’universo. L’albero incorpora questo simbolismo serpentino e lunare, perché muta la corteccia ( in questo caso può anche essere di brillantini che alludono giocosamente alla vicinanza del mondo dello spettacolo attuale, alla moda, al trash che ci circonda ), perde le foglie, rinasce a primavera, crescendo aritmicamente in conformità del ciclo mensile della luna. Anche Jung—e questo credo si attagli bene a Rossello—interpreta l’albero come un simbolo di sé in sezione… e il sé è rappresentato come un processo di crescita. Jung aveva trovato infatti che nella maggior parte dei casi, l’albero faceva la sua comparsa in sogno nei periodi critici dell’individuo, un momento in cui egli viveva il bisogno essenziale del sostegno di un’immagine di crescita e di integrazione.
Fulvio Rossello, attraversando i sentieri della polisemia, degli slittamenti di senso, delle associazioni simboliche, e dunque dalle riconnotazioni derivate dai processi creativi di un “pensiero laterale”, sente che si può riqualificare l’oggetto anche in senso ironico, giocoso, etico, purchè contenga un “motivo”, un’idea che metta in moto la nostra immaginazione, assegnando al quotidiano un contrassegno esotico e perturbante.

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Nota Biografica Fulvio Rossello nasce a Vado Ligure (SV) nel 1953. Compie gli studi presso il Liceo artistico Arturo Martini di Savona. Ancora studente nel 1971 insieme agli amici Gerbaudi e Paoletti[...]

Nota Biografica

Fulvio Rossello nasce a Vado Ligure (SV) nel 1953. Compie gli studi presso il Liceo artistico Arturo Martini di Savona. Ancora studente nel 1971 insieme agli amici Gerbaudi e Paoletti esordisce con le sue prime opere di pittura e scultura, nella sala consigliare del Palazzo Comunale di Vado Ligure. Nel 1976 si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, corso di scultura allievo dello scultore Sandro Cherchi. A Torino in quell’ epoca si respirava l’Arte Povera, corrente che ha molto influenzato l’artista, nello stesso tempo quando ritornava a casa sua a Vado Ligure, spesso frequentava casa Arturo Martini invitato dalla figlia Nena, che l’ospitava volentieri per dare l’opportunità al giovane Rossello di studiare le opere del grande Maestro e così approfondire l’arte della terracotta. Nel giugno del 1977 partecipa alla 1° Mostra – Concorso riservata a giovani artisti Vadesi - Circolo Culturale “Kronos” ottenendo il primo premio. Nello stesso anno vince la medaglia d’argento al concorso nazionale di pittura “Il Delfino d’Oro” a Spotorno (SV). Nel 1978 da vita assieme all’amico Aldo Sciascia al laboratorio di ceramiche artistiche “I Figuli del Borgo” a Finale Ligure Borgo, ove opera fino al 1997. Dal 1978 è docente di “Plastica Decorazione e Tecnica Professionale” presso l’istituto “Duchessa di Galliera” di Genova. Dal 1979 al 1982 operando nel laboratorio di ceramica, partecipa a importanti mostre regionali di ceramica artistica a cura dell’Associazione Ceramisti di Albisola. Prende parte ad esposizioni importanti insieme a rinomate fabbriche come la S. Giorgio di Giovanni Poggi e Eliseo Salino, la fabbrica Pacetti di Ernesto e Annamaria Pacetti, e la fabbrica Casa Giuseppe Mazzotti di Tullio di Albisola e fratelli. Ad esempio possiamo ricordare la VIII Rassegna 2000 del 12 dicembre 1981- 3 gennaio 1982 “Concorso Servizio da Caffè” Albisola - Villa Gavotti della Rovere. Nel 1983 partecipa a MEDIARte - arte del comunicare - comunicare “con arte” -Comune di Genova patrocinato dall’Assessorato alle Istituzioni Scolastiche e Assessorato alla Cultura. Nel 1984 è presente alla Rassegna di pittura ligure del ‘900, mostra organizzata dal Circolo Culturale Kronos di Vado Ligure. Nel 1992 espone con Arte a Genova, mostra dei docenti del Liceo Artistico Nicolò Barabino – Arte dal 1927 al 1992. Nel 1996 Rossello partecipa alla II° Rassegna d’Arte della Liguria Società Promotrice di Belle Arti della Liguria nell’Oratorio dei Disciplinanti Final Borgo. Dal 1990 è titolare della cattedra di “Discipline plastiche” al Liceo Artistico Statale “P.Klee- N.Barabino”. Nel 2003 a seguito di un invito da parte di Zeno Zoccheddu direttore del Museo di San Pietro in Assisi allestisce una personale di sculture e ceramiche. Nel 2004 con il patrocinio del Comune di Finale Ligure organizza una personale nella Fortezza Castelfranco ottenendo un enorme successo di pubblico e di critica. Nello stesso anno allestisce una personale di scu...

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