Correva l'anno 2000.................Il buon senso ed il colore grigio del cemento.................. (2000) Painting by Stefano Rollero

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Dal mio archivio ho trovato questo articolo risalenta all'anno 2000. ((Pubblicato nella pagina di Caselle dal Settimanale : " IL RISVEGLIO" scritto dalla giornalista Nadia Bergamini, il 27 Gennaio 2000.) L'opera tuttora esistente, " LE ALI DEL TERZO MILLENIO" tecnica mista, olio, plurimaterico, dimensione[...]
Dal mio archivio ho trovato questo articolo risalenta all'anno 2000. ((Pubblicato nella pagina di Caselle dal Settimanale : " IL RISVEGLIO" scritto dalla giornalista Nadia Bergamini, il 27 Gennaio 2000.)

L'opera tuttora esistente, " LE ALI DEL TERZO MILLENIO" tecnica mista, olio, plurimaterico, dimensione 92x50, è testimonianza di un mio preciso senso del percepire....da artista...........ancora prima della pubblicazione (2002).............guardacaso del massiccio volume " Contributi allo studio e alla programmazione dell' Area Canavesana" titolato: "Le ali del Nuovo Millenio in un angolo di Canavese" volume realizzato dalla Regione Piemonte, Assessorato allo Sport, Promozione Parchi.

ARTICOLO


Caselle-Prosegue presso la caffetteria i Portici situata sotto l'ala di Palazzo Mosca, l'esposizione dei lavori del pittore Stefano Rollero.
Gli appassionati possono ammirare alcuni lavori, svolti recentemente dall'artista casellese. Non solo : in visione un'opera straordinaria e davvero originale, dal titolo " Le ali del terzo millenio", < La metafora è utilizzata dal comune di Caselle - spiega Rollero - per indicare l'abbellimento e il riassetto futuro della cittadina. La mia composizione ha una motivazione propositiva e riflessiva nel suo contenuto>. Si tratta di una cartina con la nuova configurazione del centro, ali sporgenti di ferro, modellate a caldo, un aereo ritagliato da " Le Monde" e un'intensa evocazione di verde, inteso come, < Territorio protetto - illustra Rollero - ma a rischio e la griglia che apparentemente si spezza imprime fortemente questo significato>.
Una metafora che non può che far pensare. < Il dato su cui riflettere - spiega - è la ventilata proposta di ampliare la pista dello scalo o la destinazione d'uso dell' area a vincolo aereoportuale>. Senza dimenticare l'eterna questione: migliorare la qualità della vita, offrire un migliore arredo urbano. Ma finchè a 150 metri dai tetti e nel centro del paese continua ad esserci tutta quella " ferraglia volante," con la sua massa di incombusti che si disperde nell'aria della nostra città, un terzo millenio migliore, non sembra quasi una contraddizione meritevole di maggiore attenzione? Un quesito inquietante su cui discutere. Merita veramente di essere visitata e discussa quest'ultima fatica di Rollero.
Nadia Bergamini.




Cosa sono le "aree a vincolo aereoportuale ATA"



Il progetto Aree ATA si inquadra in un più vasto ambito di potenziamento strategico della zona aeroportuale, che contempla al suo interno non solo un mega-centro commerciale,di circa 120 mila metri quadrati complessivi (oltre 50 mila di superficie di vendita), ma anche componenti direzionali, ricettive e logistiche di grande rilevanza, quali la realizzazione del centro di interscambio Movicentro e della nuova sede di Alenia.
Sulla politica di gestione urbanistica del territorio di Caselle e le ricadute che interventi simili a quello previsto per l’area nei pressi dell'aerporto comportano sul territorio anche in termini di qualità della vita, senza tralasciare l'aspetto commerciale, visto e considerato che i piani commerciali sono ormai parte integrante dei vari piani regolatori. Ritengo necessario ripensare il modo di gestire il territorio partendo non da chissà quali estremismi o fondamentalismi, ma dal semplice buon senso. Una infrastruttura importante come l'aeroporto "Sandro Pertini" di Caselle, non può essere gestita secondo, le sole logiche del profitto per i privati. Ci vuole il buon senso che ha permesso di preservare per secoli ampi spazi agricoli che nel giro di pochi decenni stanno scomparendo.






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Incredibilmente mentre stavo scrivendo il post, alla radio hanno trasmesso un brano di Cocciante, "Io rinascerò" o cervo a primavera, che sensazione strana......Ho l'impressione che le mie osservazioni, le mie provocazioni artistiche siano fuori dalla vita reale, mi sembra di proiettare ovunque i mie fantasmi, i miei bisogni, che però nessuno riconosce o può interpretare....Questa mia necessità di volere, questo mio desiderio di migliorare, dell’agire sociale o di cambiamento, questo scopo sublime, tutto questo mi stà diventando insopportabile!
In ogni caso il brano di Cocciante è molto bello e triste allo stesso tempo.
Io rinascerò cervo a primavera o forse diverrò gabbiano da scogliera senza domande più da fare. E' un'idea molto bella e poetica la sua della vita dopo la morte. E' un a bellissima canzone che io vorrei invitarvi ad ascoltare non ve ne pentirete non è un disco recente, ma di forte impatto anche perche dopo anni dalla sua uscita non si riesce a dimenticare.
Immaginatevi di essere un gabbbiano e di volare lungo le scogliere di un mare bellissimo non avete più i problemi di ogni giorno e godere di un panorama stupendo e spaziare nel cielo infinito.
Be' cosa dirvi di più ascoltatelo ad occhi chiusi e alcune paure se ne andranno.
Grazie a Cocciante per averci regalato un pezzo così che non è l'unico pezzo bello delle sue canzoni ,un grandissimo autore.


E solcherò il tuo corpo
come se fosse terra
cancellerò quei segni
dell'ultima tua guerra
e brucerò col fuoco
quest'erba tua cattiva
e ti farò con l'acqua
più fertile e più viva
e pregherò che il sole
asciughi questo pianto
e pregherò che il tempo
guarisca le ferite
poi costruirò una serra
intorno al tuo sorriso
farò della tua tua vita
un altro paradiso
sarò il tuo contadino
e tu la terra mia
combatterò col vento
che non ti porti via
poi spargerò il mio seme
nella tua verde valle
e aspetteremo insieme
che venga primavera...
che venga primavera...
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Biography 1996. Stefano Rollero's artistic work emerges from his careful reflection on the art of images in general, but it is that of collage that captures him. Rollero represents for us a "phenomenon" in a sad[...]
Biography 1996. Stefano Rollero's artistic work emerges from his careful reflection on the art of images in general, but it is that of collage that captures him. Rollero represents for us a "phenomenon" in a sad artistic panorama in which "improvisers - improvised" swarm "creating" authentic banalities, triumphs of their ignorance and more than elementary technical and cultural preparation; From this squalor emerge very rare figures who, despite not having academic qualifications, manage to create culture with serious, humble and intelligent work. Our artist evidently has innate talents that he has managed to cultivate and refine until he expresses himself in a solid and mature way. Working with collage and decolage is very difficult because the obvious, the banal, are always lurking, but Rollero translates with great seriousness, in a sensitive and lively way, cultural stimuli, events, visual opportunities in a passionate research in which the fragments, flashes, moments, as if just emerging from a great chaos, find a precise location and a precise meaning. Sometimes ironic, sometimes severe witness of the events of our era, other times lucid or ferocious or amazed, Rollero continually evolves, absolute master of a lively and engaging language", in fact his paintings are appreciated in local exhibitions as well as national ones and international, where he has obtained significant recognition and prizes, as happens for an art master. Pippo Ciarlo.

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