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Ritorna alla lista Aggiunto il 25 set 2015

Movimento Arte Inessente

L’Enso, non ha regole formali, l’Enso può essere simmetrico o completamente sbilanciato, tracciato con pennellata sottile e delicata o spessa e massiccia. La maggior parte dei dipinti hanno una scritta di accompagnamento, che propone allo spettatore un “suggerimento” per quanto riguarda il senso ultimo di un cerchio Zen, simboleggia l'illuminazione, la forza, l'universo. L'Enso è metafora dello Zen assoluto, la vera natura dell'esistenza e dell'illuminazione, si tratta di un simbolo che unisce il visibile e il nascosto, il semplice e il profondo, il vuoto e il pieno. Come espressione di infinito ha collegamenti con il lemniscata occidentale che simboleggia, appunto, questo concetto.

Il MOVIMENTO ARTISTICO INESSENTE, parte da questa filosofia della cultura orientale, per esprimerla nell’arte occidentale, come pensiero filosofico, e mezzo di comunicazione universale, attraverso il prodotto, si pensa che il carattere dell'artista e la sua indole siano pienamente rivelati dal modo in cui disegna e realizza le sue creazioni artistiche.

Il Movimento Artistico Inessente, rispetta la Carta della Terra, e spera di sensibilizzare per una rivoluzione morale e intellettuale orientata all’ecosofia. Vorremmo vedere l’Italia e il mondo intero protagonista di una nuova fase di sviluppo tecnologico, scientifico, industriale, culturale, ma anche biologico, che rispetti e tuteli gli ecosistemi in cui conviviamo con altri esseri viventi, che siano del regno animale, vegetale o minerale, o di etnia religione o cultura differenti.

L’Arte Inessente si rifà al qui e ora dell’opera d’arte. Unico e solo metro con cui si può creare. L’Universo è “Inessente”, quindi non diviene, nel senso che non viene in essere, ma è. Per la fisica quantistica non esiste un “altrove” (relatività), bensì un “ovunque” (assoluto), non un luogo (spazio), ma la non-località. Non un tempo, ma un “hic et nunc” (qui e ora). Sempre. Scienza e spiritualità consentono all’uomo di avanzare verso la meta”.

L’Arte è immateriale, l’Arte non diviene, nel senso che non viene in essere, ma è. Qui e ora. L’Arte è ricerca, l’arte è lavoro, è comunicazione. Comunicare, è la principale dote dell’arte.

Il fine della comunicazione e dell'opera d'arte non va letta solo come l'emozionalità dell'artista, ma l'artista con la sua sensibilità e le sue capacità, è il mezzo con cui gli utenti possono percepire la loro stessa emozionalità rivedendola rappresentata nell'opera dell'artista, (come la neuroscienza ha dimostrato ad oggi) sia essa piacevole o meno.


L’Arte è anche informazione, provocazione, là dove sempre più spesso l’utente, è anestetizzato da un sovraccarico di immagini che i media producono incessantemente. I più non sono in grado di leggere questi eccessi di immagini nella loro corretta interpretazione perché, pur alfabetizzati, non conoscono i codici espressivi utilizzati necessari per poter fruire dei media.

E’ tempo che l’uomo riporti il suo centro all’interno dell’ecosistema, è ora di essere ecocentrici e non egocentrici. È tempo che l’essere umano, comprenda che a nulla servirà la tecnologia, e le scoperte scientifiche, se non c’è un pianeta su cui vivere, o da lasciare alle future generazioni.

Il Movimento Arte Inessente, vuole aprire un confronto etico, aprire un dibattito culturale, su dove e come si sta evolvendo la nuova società e, che valori porta con se, il lemma “Arte” non è un apostrofo, che si può applicare per propaganda su qual si voglia prodotto di consumo, o etichettare una ricerca in campo genetico o robotico, o altro genere. Rischiamo, se già non lo siamo, di restare intrappolati, si può rimanere fermi in un’eterna ripetizione di cose indifferenziate.

Nelle Fabbriche del sapere si tessono trame della creatività come uno strumento per il controllo dei mezzi di produzione applicati alla soggettività.  L’artista si è trasformato in un  modello di business e la creatività con vari linguaggi è uno strumento di indottrinamento mediatico. Il risultato è la precarizzazione delle condizioni di vita, l’io come brand, l’autocontrollo, l’autodisciplina dell’individuo. In questo sistema, come è possibile sviluppare una produzione artistica sperimentale, antagonista, illimitata e costituente?

Il Movimento Arte Inessente non vuol essere post-moderno o post-umano, ma vuole con il suo linguaggio esprimere valori, per un ritorno all’uno, al fine di essere un tutto con i vari ecosistemi, la Carta della Terra è l’esempio da tener presente e confrontare con l’avanzare delle tecnologie, della robotica, delle biotecnologie e dell’ectogenetica, al fine di avere un rispetto e una tutela etica e legislativa per qualunque essere del pianeta, che sia nato per evoluzione o riproduzione naturale, o per creature frutto della manipolazione del genoma umano e di altre specie.

ARTE INESSENTE vuole superare le barriere che limitano la comunicazione. L’intellettualità sociale, si collega alla corrente del pensare, che permea l’individuo e il collettivo. Quindi sono bene accetti tutti gli intellettuali e i creativi di varie discipline. Pensiamo al presente come un tempo in cui le cose si vivono, questo “rendersi presente” è il “qui e ora” un tempo molto specifico di creatività, un tempo per trasformare, reinventare e plasmare nuove forme di comunicazione, che contagino nuovi stili di vita ecocompatibili ed ecosostenibili.

I movimenti d’avanguardia del secondo dopoguerra (neo-avanguardie) si sono in parte riallacciati alle avanguardie storiche, ma se ne distinguono spesso configurandosi, più che come momenti eccezionali di rottura, come reiterate spinte di trasformazione del sistema produttivo, legate tuttavia ai canali istituzionali del mercato e della fruizione. 

Il punto del Movimento Arte Inessente è che se pur libera e incondizionata per antonomasia, l’arte può, indirizzare il proprio sentire emozionale su ambiti specifici o stringere alleanze con altre discipline e settori dello scibile. Può dunque essere indirizzata e utilizzata come efficace strumento di promozione di una cultura interdisciplinare dell’ecologia che si rifà come valori e linee guida, alla Carta dei Diritti della Terra.


Progetto e Fondatrice
Daniela Dente aka DADE
Artista, Restauratrice, Operatore Culturale

Artmajeur

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