Cam Brivio Immagine del profilo

Cam Brivio

Ritorna alla lista Aggiunto il 25 mag 2009

esperienze a fresco..

un tentativo.. ormai sono passati più di 14 anni:
ritaglio un foglio di masonite..
(quella con due facce.. una liscia e una goffrata)
preparo malta bastarda.. calce spenta, sabbia finissima di fiume, un poco di cemento e un pochino di gesso.. stendo con spatola e frattazzo e liscio uno strato di alcuni millimetri 3 o 4 circa poi spennello con dell'acqua e uno spruzzo di colla vinilica.. mi convinco di dover fissare ancor meglio l'intonaco.. "si deve sapere che la calce fa da veicolo collante nell'impasto ma che poi col tempo si dissolve in polvere e viene aspotata dal vento se è esposta.. che tiene l'impasto asciutto senza crepe è il cemento.." (questo è il parere dei muratori esperti che mi hanno risistemato la cascina dove abito..)

ORIGINI
Ora parto da più indietro nel tempo..
Ai tempi in cu ero ragazzo mio padre aveva una bottega da falegname.. con un paio di dipendenti ,
uno tagliava e torniva il legno.. l’altro addentro alle tinte .. ai pigmenti ,agli stucchi e a lucidar mobiletti.
Io li stavo .. appena potevo, nel suo repartino tutto vetri.. un freddo.. d’inverno ed un caldo a l’opposto,
odori di cere e di spirito, batuffoli imbevuti di solvente e olio di lino cotto
le polveri colorate, ambra, rosso cotto, gialli ed ocra.. terre di ogni sorta e i blu e verdi fluorescenti..
si usavano per compiere le tinte alle essenze dei mobili ed il legno povero acquistava luce e toni da meraviglia.. una passione la mia.. e le domande non finivano mai.. e Paolo non mancava mai di insegnare.
La sorte o la curiosità del nuovo mi portò ad infilare la testa in un portone rumoroso.. macchine per la stampa.. colori a più non posso , carta bella carta.. mi sono ubriacato.. innamorato.. ne sono uscito da poco.. e così sono passati quasi 40anni.. e ho visto tutto ho imparato tutto..
Ho letto di tutto in quelle notti lunghe di lavoro.. le ricordo.. filtrate dai colori..

Allora l’intonaco comincia a sopportare la pressione del mio dito.. è pronto..
Ho preparato nell’attesa tutto quanto potrebbe servire.. non sono sicuro di nulla ma all’occorrenza tutto c’è..
Colori a tempere Maimeri.. tinte base ..(io uso solo pochi colori .. ) li preparo al momento i toni .. non mi manca l’esperienza.. e le prove.. notti intere.. i colori erano per la stampa ma il campione Pantone fa fede.. non cambia al momento di asciugare niente sorprese!!
Vasetti vari di acqua e pennelli da poche lire, quelli con setole dure.. un paio di pelo di bue per un paio di misure.. ciotole piattini sbeccati e tanta luce.. straccetti messi per bene piegati in un angolo comodo ed un tavolone messo su a cavalletti e assi da falegnameria.. una scacchiera da tipografo ..(quelle che contenevano i caratteri di piombo.. ) colma di polveri colorate.. residui preziosi della falegnameria.. e chine colorate ora difficili da reperire.. ora c’è L’ecoline.. triste copia della china.!
Tuorli sbattuti e mischiati ad aceto bianco e gomma arabica.. quest’ultima me la procuravo a lavoro .. se ne stende un velo con spugne di mare.. sulle matrici litografiche per proteggerle dagli agenti esterni dopo la stampa e renderle riutilizzabili nel futuro..

CUORE
Da qualche tempo sto seguendo il progetto per un nuovo libro dedicato alla
Cappella Sistina.. e sfogliando il materiale fotografico mi rendo di nuovo conto della maestosità.. di quell’opera..
Un desiderio di provare.. e così scelgo un pezzetto “Daniele” ..
Vado in stampa e mi prendo un torsolo di bobina da rotativa..
una carta uso mano da 60gr.. verde..
(in quel periodo andava molto il settimanale tabloid.. “CUORE” appunto stampato su carta verde.. riciclata..)
Una rogna quel settimanale.. sempre all’ultimo momento .. sempre in stampa il venerdì sera..
le mie notti erano li a tenere sotto controllo la consegna.. del mattino.
Allora preso da voglia di fare mi preparo una serie di bozzetti in formato 50x60
ci vuole un po' a inquadrare le dimensioni, le foto erano prese da angolature diverse e la volta non aiuta a definire la reale prospettiva..
ho fatto del mio meglio ..
dopo una decina di prove decido. E approvo definitivamente l’ultimo foglio verde ..“disegno limitato a poche decise direttive,
punti di riferimento e profili salienti.. “
Ora decidere come procedere.. avevo letto da qualche parte che il sistema era di forellare tutto il tratto
e poi posare il foglio sul fresco intonaco e un po' di talco da spargere sui buchetti per farlo scendere .. per determinare il disegno..
un altro era di premere lungo tutto il disegno con un bastoncino o un pennello a rovescio ed imprimere una traccia..
Per non dimenticare nulla preferisco ritagliare da destra a sinistra seguendo sempre il primo tratto che incontro
riappoggio il foglio sulla tavola e metto a registro con gli angoli e con un pennello rovescio incido leggermente l’intonaco lasciando
una traccia visibile ma leggera.. e ricomincio a tagliare .. giungendo al tratto successivo..
e così in meno di mezz’ora sono pronto..
Disegno i profili con una china seppia non diluita.. per contenere l’assorbimento e ora i colori..
E da qui in poi non so più come è andata.. la velocità di asciugatura mi mette ansia
e i primi colori stesi si sbiancano del 50 % è un continuo ricostruire i profili per poi utilizzare alla fine il nero di china che..
unico.. resiste alla sbiancatura.. i colori diluiti con un accenno di miscuglio di uovo e gomma tendono a trasparenze non volute
spuntando qua e la zone opacizzate e inconsistenti..
La fine di una giornata lunghissima mi vede insoddisfatto e deluso.. nel complesso la figura ha spessore e dimensione
e i colori non ancora asciutti hanno una buona tonalità decisa.. ma so che domani non sarà così..

ULTIME LUCI
Con mia sorpresa i colori non si sono spenti e sbiancati più del dovuto mantenendo i toni e le sfumature .. a dire il vero non sono del tutto asciutti e così ci riprovo aggiungo un ulteriore passaggio e confermo le luci e le sfumature con colori molto diluiti con il mio pastrocchio di tuorli e gomma arabica che era rimasto in frigorifero .. accenno a sfumature e trasparenze ulteriori.. e mi rilasso finalmente lo appoggio in verticale ad un supporto posto in piena luce.. passo alcune ore a scrutare ogni passaggio.. qualche ultimo ritocco, qualche colpo di luce in più e aspetto che la luce diretta del sole faccia il suo dovere.
Ora pensare al miglior metodo di conservazione possibile..uno strato di gomma arabica non mi sembra idonea.. l’ingiallimento sarebbe scontato e comunque sarebbe una protezione blanda.. la calce se pur spenta compromette la peculiarità bruciando le sostanze organiche..
Alla fine decido per una protezione minerale, utilizzando flatting per legno incolore,una quantità pari di opaco e di lucido.. in modo da non rendere il dipinto riflettore di luce
Utilizzo il sistema che ho imparato in falegnameria .. un batuffolo di lana imbevuto bene e racchiuso in un fazzoletto di lino bianco.. tamponando con un po' di pressione.. un’operazione lunga ma con un risultato soddisfacente..

QUEL CHE RIMANE
Dopo parecchi giorni di attesa il colore è stabile
e non subisce più schiari lo espongo al sole del mattino e per tutta la giornata resta sempre a luce..
L’impasto ora è ben solido.. nessuna crepa..
un po presto.. credo per trovarne..
I colori sono ben vivi e leggermente chiari ..
le luci ancora non sono ancora in armonia con le sfumature..
c’è un po di stacco tra le diverse cromie..
non è quello che speravo..
il supporto mi spaventa ora.. ogni volta che provo a spostare il dipinto la masonite ondeggia ..
non è per niente un supporto stabile per un affresco.. poi su di uno strato così esiguo di intonaco..
Decido una soluzione drastica.. un amico fabbro
mi darà l’aiuto che voglio..
Un foglio di lamiera da 1mm con un bordo da 1 cm.
( presente.. una teglia per la pizza.. ma molto più rigida!) una saldatura a filo crea una perfetta cassettina in metallo per accogliere il mio .. esperimento..
Perfetta quasi accoglie il mio foglio di masonite .. con un minimo di raschiatura con carta di vetro su gli angoli del dipinto.. sulla lamiera ho steso in anticipo una spalmata leggera di colla .. chiamata attacca tutto.. (Bostick).. si può finalmente passare la soluzione di protezione di cui ho già parlato..!
Sorpreso dal risultato ..
La vernice posta sul dipinto ha reso leggermente trasparente il bianco di calce che ho applicato alla fine per arrotondare le sfumature .. così da ottenere quel risultato sperato .. di rotondità…..!( bianco di calce è un materiale derivato..)
si dovrebbe fare in questo modo.. così ho letto da qualche parte. Prendere della calce spenta .. scioglierla in acqua tiepida molta acqua deve risultare una specie di imbiancatura..
dolce come lo jogurt.. mescolare molto e poi attendere il giorno dopo o anche alcuni giorni.. fino a che l’acqua si separa dalla calce sul fondo.. a questo punto si deve togliere l’acqua senza compromettere la stabilità sul fondo della crema rimasta.. quando l’acqua nel contenitore è poca
si passa alla spugna e poi eventualmente si appoggia uno straccio .. tipo canovaccio che assorbirà tutta l’eccedenza.. a questo punto mettete il restante composto in un baratto da tenere ben chiuso.. per qualche tempo resterà integro.. poi comincerà
a modificarsi ed creare muffe.. derivanti dagli organismi organici che si trovano in acqua .
Va applicato con uno strato leggero .. quasi a pennello (setole dure) asciutto sulle congiunzioni cromatiche diverse tra loro e sulle luci giocando con il pennello secco sulle finali esterne alla luce.. per dare ancor di più la rotondità e la dimensione. Attenzione mentre si applica il composto resterà trasparente ..
solo nell’asciugatura il bianco di calce sarà visibile.. ma poi con la protezione ulteriore ritornerà quasi invisibile.

CONDANNA
conclusionE.... Ho scattato alcune foto..
Con la macchina fotografica digitale..
Ho guardato da vicino.. molto vicino..
Non mi sono accorto che in tutto questo tempo la mia vista
ha concesso ai colori e alle linee di fondersi così comodamente tra loro..
tanto da non farmi intendere che il mio esperimento stava deteriorandosi..
Inesorabilmente..
in generale il dipinto tiene molto bene il tempo trascorso
e i colori protetti si mantengono freschi e luminosi..
Non posso dire lo stesso del viso di Daniele..
Questo .. in origine ha subito parecchi ritocchi e sovrapposizioni..
Effettivamente.. devo aver commesso errori in qualche modo..
potrei dare la colpa a tutto .. non ho idea dove ho sbagliato..
su quale passaggio..? forse il miscuglio di materia organica (uovo e gomma arabica con aceto)
ha sofferto la forza demolente del tempo e della calce.. la dove più è stato applicato.. per cercare il meglio dal viso..
oppure.. gli strati già asciutti non hanno aggregato tra loro bene,
lasciando che crepe si creassero ..
e si sollevassero le foglie microscopiche dei lembi..
ho fatto un piccolo intervento l’altro giorno.. aggiungendo a pennello morbido
il solito composto di vernice lucida ed opaca per legno..
pressando i lembi leggermente con uno stuzzicadenti monco in modo
da far riaderire i margini delle crepe..
ora sembra meglio .. giudicate ..
spero non in una condanna..
prego.. clemenza.!
Cam

Artmajeur

Ricevi la nostra newsletter per appassionati d'arte e collezionisti