Aggiunto il 14 nov 2009
Cari amici,
in occasione della festività di San Giovanni Bosco vi propongo il testo del sogno da lui raccontato sulle due Colonne, per l’innegabile riferimento alla situazione della Chiesa nel nostro tempo.
Don Bosco, lo raccontò la sera del 30 maggio 1862.
«Figuratevi — disse — di essere con me sulla spiaggia del mare, o meglio sopra uno scoglio isolato, e di non vedere attorno a voi altro che mare. In tutta quella vasta superficie di acque si vede una moltitudine innumerevole di navi ordinate a battaglia, con le prore terminate a rostro di ferro acuto a mo’ di strale. Queste navi sono armate di cannoni e cariche di fucili, di armi di ogni genere, di materie incendiarie e anche di libri. Esse si avanzano contro una nave molto più grande e alta di tutte, tentando di urtarla con il rostro, di incendiarla e di farle ogni guasto possibile.
A quella maestosa nave, arredata di tutto punto, fanno scorta molte navicelle che da lei ricevono ordini ed eseguiscono evoluzioni per difendersi dalla flotta avversaria. Ma il vento è loro contrario e il mare agitato sembra favorire i nemici.
In mezzo all’immensa distesa del mare si elevano dalle onde due robuste colonne, altissime, poco distanti l’una dall’altra. Sopra di una vi è la statua della Vergine Immacolata, ai cui piedi pende un largo cartello con questa iscrizione: “Auxilium Christianorum”; sull’altra, che è molto più alta e grossa, sta un’OSTIA di grandezza proporzionata alla colonna, e sotto un altro cartello con le parole: “Salus Credentium”.
Il comandante supremo della grande nave, che è il Romano Pontefice, vedendo il furore dei nemici e il mal partito nel quale si trovano i suoi fedeli, convoca intorno a sé i piloti delle navi secondarie per tenere consiglio e decidere sul da farsi. Tutti i piloti salgono e si adunano intorno al Papa. Tengono consesso, ma infuriando sempre più la tempesta, sono rimandati a governare le proprie navi.
Fattasi un po’ di bonaccia, il Papa raduna intorno a sé i piloti per la seconda volta, mentre la nave capitana segue il suo corso. Ma la burrasca ritorna spaventosa.
Il Papa sta al timone e tutti i suoi sforzi sono diretti a portare la nave in mezzo a quelle due colonne, dalla sommità delle quali tutto intorno pendono molte ancore e grossi ganci attaccati a catene.
Le navi nemiche tentano di assalirla e farla sommergere: le une con gli scritti, con i libri, con materie incendiarie, che cercano di gettare a bordo; le altre con i cannoni, con i fucili, con i rostri. Il combattimento si fa sempre più accanito; ma inutili riescono i loro sforzi: la grande nave procede sicura e franca nel suo cammino. Avviene talvolta che, percossa da formidabili colpi, riporta nei suoi fianchi larga e profonda fessura, ma subito spira un soffio dalle due colonne e le falle si richiudono e i fori si otturano.
Frattanto i cannoni degli assalitori scoppiano, i fucili e ogni altra arma si spezzano, molte navi si sconquassano e si sprofondano nel mare. Allora i nemici, furibondi, prendono a combattere ad armi corte: con le mani, con i pugni e con le bestemmie.
A un tratto il Papa, colpito gravemente, cade. Subito è soccorso, ma cade una seconda volta e muore. Un grido di vittoria e di gioia risuona tra i nemici; sulle loro navi si scorge un indicibile tripudio.
Sennonché, appena morto il Papa, un altro Papa sottentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così rapidamente che la notizia della morte del Papa giunge con la notizia della elezione del suo successore. Gli avversari cominciano a perdersi di coraggio.
Il nuovo Papa, superando ogni ostacolo, guida la nave in mezzo alle due colonne, quindi con una catenella che pende dalla prora la lega a un’ancora della colonna su cui sta l’Ostia, e con un’altra catenella che pende a poppa la lega dalla parte opposta a un’altra ancora che pende dalla colonna su cui è collocata la Vergine Immacolata.
Allora succede un gran rivolgimento: tutte le navi nemiche fuggono, si disperdono, si urtano, si fracassano a vicenda. Le une si affondano e cercano di affondare le altre, mentre le navi che hanno combattuto valorosamente con il Papa, vengono anch’esse a legarsi alle due colonne. Nel mare ora regna una grande calma».
A questo punto Don Bosco interroga Don Rua:
— Che cosa pensi di questo sogno?
Don Rua risponde:
— Mi pare che la nave del Papa sia la Chiesa, le navi gli uomini, il mare il mondo. Quelli che difendono la grande nave sono i buoni, affezionati alla Chiesa; gli altri, i suoi nemici che la combattono con ogni sorta di armi. Le due colonne di salvezza mi sembra che siano la devozione a Maria SS. e al SS. Sacramento del l’Eucaristia.
— Hai detto bene — commenta Don Bosco —; bisogna soltanto correggere una espressione. Le navi dei nemici sono le persecuzioni. Si preparano gravissimi travagli per la Chiesa. Quello che finora fu, è quasi nulla rispetto a quello che deve accadere. Due soli mezzi restano per salvarsi fra tanto scompiglio: Devozione a Maria SS., frequente Comunione.
mie riflessioni del 1996:
............qual'è la cosa più bella che può accaderci in questa Vita?
Scoprire Gesù è la cosa più bella che può accaderci in questa Vita..
Lui è veramente il Signore, è vero uomo e vero Dio, unico nostro salvatore.
Qualcun altro ha vinto il maligno..?
...pensare a Gesù come al figlio di Dio e non solo a un maestro e profeta è veramente un grande dono che ci impegna e ci incoraggia a conoscerlo sempre meglio...sulla croce Gesù compie la nuova creazione e sconfigge in modo definitivo il male......la resurrezione dei morti e la Vita eterna è patrimonio della nostra Fede cattolica, ricordati che " la morte non l'ha voluta Dio..(S.Paolo)".
Quando l'anima trova l'umiltà di riconoscersi bisognosa dell'amore di Gesù riceve in se un'energia inaspettata che non esiste in questo mondo..
in un attimo si rende conto di essere amata da sempre e pazzamente!
Tutto prende senso e significato...
per i meriti di Gesù siamo fatti tutti fratelli, atei, cristiani ,mussulmani, ...ogni uomo.
gesù ama ogni uomo come se stesso non vuole che nessuno di noi si perda,
Ma chi si volgerà al male fino alla fine e si confermerà nel male al momento della morte , Gesù lo lascerà libero di separarsi definitivamente dal suo amore,
e allora cesserà di essere nostro fratello e diventerà parte dell'inferno..e questo è l'unico vero fallimento che dobbiamo evitare!
La Chiesa Cattolica poi, della quale tutti siamo invitati a fare parte, è stata istituita da Gesù stesso perchè il vangelo fosse annunciato fino all'ultima generazione,
perchè con l'aiuto dei sacramenti e la guida del Papa e dei pastori,ogni uomo cominci in cuor suo il cammino sulla strada che Lui ci ha indicato,
in ogni tempo da ogni situazione esistenziale, nessuno è così povero da non poter dire a Gesù il suo piccolo si,
quando Lui ritornerà nella gloria ogni lacrima sarà asciugata...per sempre.
..non ci scoraggi il rantolo del mondo accecato dalla sete di potere e dalle passioni che vorrebbe la vita fragile e destinata a finire....
noi siamo figli della Resurrezione ..:)
ricordati cosa diceva S.Francesco..chiamava sorella la morte corporale ...e beato colui che morirà nella Tua grazia perchè la seconda morte non vedrà...cioè la morte dell'anima.
..allora buon cammino! ....a tutti noi!
e pace in terra agli uomini di buona volontà!
Vs. fratello in Cristo
Sandro