Donatella Marraoni, Il desiderio di raccontare la sua storia

Donatella Marraoni, Il desiderio di raccontare la sua storia

Olimpia Gaia Martinelli | 30 lug 2022 4 minuti di lettura 0 commenti
 

Donatella Marraoni, artista che usa prevalentemente materiali edili, crea con la finalità di narrare la sua storia, il suo passato, trasformandolo in un racconto pittorico in continua evoluzione...

Cosa l'ha spinta a creare arte e a diventare un artista (eventi, sensazioni, esperienze...)?

Il desiderio di raccontare la mia storia, la necessità di esorcizzare la perdita di mio padre lavorando con i suoi materiali, rendendo unici con il cemento i ricordi che ci legavano. Mio padre era un muratore ed è stato lui a iscrivermi allAccademia di Belle Arti di Perugia. A lui devo molto, a lui devo la donna che sono.

Qual è il suo background artistico, le tecniche e i soggetti che ha sperimentato finora?

Uso materiali edili: cemento, sabbia, vetro quarzo malta, gesso e così via. Tutto in onore e in ricordo di mio padre. 

Quali sono i 3 aspetti che la differenziano dagli altri artisti, rendendo il suo lavoro unico?

La mia storia, il mio racconto, le mie radici. Parlo di me, della mia vita.

Da dove viene l'ispirazione?

Da mio padre e dal desiderio di colmare il vuoto della sua assenza. 

Qual è il suo approccio artistico? Quali visioni, sensazioni o sentimenti volete evocare nello spettatore?

Desidero che i frammenti dei miei ricordi diventino un po' parte di loro, li conducano nel mio mondo e al contempo faccia rivivere i miei quadri di nuova energia, della loro energia.

Qual è il processo creativo delle sue opere? Spontaneo o con un lungo processo preparatorio (tecnica, ispirazione da classici dell'arte o altro)?

Ho frequentato l'accademia di Belle Arti, la tecnica e lo studio vengono da li. Ma il processo è sempre spontaneo, il quadro nasce sempre da un'idea, da una sensazione, da una nostalgia

Utilizza una tecnica di lavoro particolare? Se sì, può spiegarla?

l'elemento fondamentale è il cemento e una sperimentazione continua di diversi materiali edili.

Ci sono aspetti innovativi nel suo lavoro? Può dirci quali?

Credo che nel mondo dell'arte sia stato fatto di tutto anche se si continua a sperimentare e a cercare nuovi linguaggi d'espressione. Nel mio piccolo cerco la semplicità in linee confuse e in forme dai contorni sfocati, sporchi, confusi. Racconto di emozioni, frammenti di ricordi …emozioni che lasciano un bel sapore ma che sono inafferrabili e per questo non definite

Avete un formato o un mezzo con cui vi sentite più a vostro agio? Se sì, perché?

Non ho un formato preferito, ogni supporto può essere l'ideale per far nascere e imprimere un'emozione

Dove produce le sue opere? A casa, in uno studio condiviso o nel proprio studio? E in questo spazio, come organizza il suo lavoro creativo?

Nel mio studio, amo lavorare nella confusione, circondata da materiali e colori di diversa tipologia.

Il suo lavoro la porta a viaggiare per incontrare nuovi collezionisti, per fiere o mostre? Se sì, cosa ne ricava?

Viaggio molto e sono molto curiosa. Le fiere e mostre d'arte mi danno la possibilità di scoprire nuovi modi di esprimersi e il contatto con gli altri artisti è senz'altro importantissimo per la propria crescita personale e anche per mettersi in discussione.

Come vede il suo lavoro e la sua carriera di artista svilupparsi in futuro?

Il mio operato è in continua evoluzione, non so dove mi porterà di preciso, ma so che continuerò a fare questo lavoro senza alcun ripensamento. Il futuro sono sicura che sarà una splendida sorpresa.

Qual è il tema, lo stile o la tecnica della sua ultima produzione artistica?

I temi principali sono 4...volti, natura donne e ricordi.

Li alterno frequentemente, mi piace saltare da un soggetto all'altro, rappresenta la mia persona, il turbine di emozioni che affolla la mia mente.

 Può raccontarci la sua esperienza espositiva più importante?

Sicuramente la Biennale di Firenze, non perchè è stata la più importante, ma sicuramente perchè è stata la prima vera esperienza espositiva. Porto nel cuore il ricordo di ogni artista che ho avuto il piacere di incontrare e con cui ho scambiato idee, sogni, progetti.

Se potesse creare un'opera famosa della storia dell'arte, quale sceglierebbe? E perché?

I mangiatori di patate del pittore olandese Vincent van Gogh. La luce fioca, i lineamenti duri dei commensali, le mani evidentemente provate dal duro lavoro, la rappresentazione di una famiglia modesta, di un’esistenza fatta di sacrifici.

Se potesse invitare a cena un artista famoso (vivo o morto), chi sarebbe? Come suggerisce loro di trascorrere la serata?

Qui la scelta è ardua…sicuramente inviterei Picasso, non solo per il rispetto e l’ammirazione del suo operato, ma per capire l’uomo che si cela dietro alle sue opere, al suo mondo. Ho letto molto di lui e non sempre cose piacevoli. Ecco, sono curiosa di saperne di piu. O forse inviterei Modigliani per assaporare un po’ del folle amore che lo legava alla sua compagna oppure Rothko o Picasso. Sinceramente sono molto affascinata dagli artisti presenti dalla fine del1800 ai giorni nostri, li sento vicini, contemporanei, moderni. Suggerirei di passare la serata raccontandoci di noi, dei nostri sogni sicuramente in compagnia di un buon vino rosso. La serata finirebbe con noi che giochiamo a carte come semplici persone…perché dietro ogni artista, c'è una persona con le sue paure, desideri e…ricordi.

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