All artworks by Gaspare Lombardo
TECNICA MISTA • 19 artworks
View allSCENOGRAFIE • 17 artworks
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In questa galleria sono raccolte immagini di scenografie realizzate per film pubblicità, teatro e performance.
Circus Urbanus • 12 artworks
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"Circus Urbanus"
è un progetto pittorico composto da una serie di quadri che ritraggono personaggi[...]
"Circus Urbanus"
è un progetto pittorico composto da una serie di quadri che ritraggono personaggi circensi di varie epoche in un contesto urbano contemporaneo dall'aspetto surreale,decadente ma anche metaforico.
Il contesto ambiguo, tra spazio e personaggio determina una visione atemporale, metafisica che, fuori da qualsiasi polemica classista, vuole evidenziare l'aspetto allegorico, ironico e poetico della condizione umana nel suo ambiente mondano.
Gaspare Lombardo Castiglione
è un progetto pittorico composto da una serie di quadri che ritraggono personaggi circensi di varie epoche in un contesto urbano contemporaneo dall'aspetto surreale,decadente ma anche metaforico.
Il contesto ambiguo, tra spazio e personaggio determina una visione atemporale, metafisica che, fuori da qualsiasi polemica classista, vuole evidenziare l'aspetto allegorico, ironico e poetico della condizione umana nel suo ambiente mondano.
Gaspare Lombardo Castiglione
RESTAURO • 34 artworks
View allI Disegni di Circus Urbanus • 15 artworks
View allARREDAMENTO DI INTERNI: • 36 artworks
View allPERFORMANCES • 11 artworks
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Chi è la vittima e chi il carnefice?
Quando è nato il bisogno di sacrificare e di sacrificarsi... o[...]
Chi è la vittima e chi il carnefice?
Quando è nato il bisogno di sacrificare e di sacrificarsi... o di sacrificare vittime per nulla consenzienti all'immolazione? Noi sentiamo molto affine alla religione l'idea del sacrificio, ci si sacrifica per una causa superiore, per la divinità, per la patria. Il sacrificio fa parte della vita, l'edonismo attuale è un surrogato dell'esistenza basata sul sacrificio, in fondo ci si può divertire se si hanno i soldi necessari ad accedere agli svaghi offerti dall'industria dello spettacolo. Siamo qui a fare spettacolo di una situazione paradossale, di una dialettica imbalsamata nelle maglie delle corrispondenze semantiche tra significato e significante che assurge ad epitema della inversione e propulsione dei ruoli. Ruoli tutti giocati all'interno di una empasse psico analitica che vede perpetuarsi, in una sorta di coazione a ripetere, la figura della vittima e del carnefice...tema biblico, si potrà optare, in cui l'esistenza dell'uno è assioma dell'esistenza dell'altro sulla paralasse di un sistema codificato di segni che chiamiamo Arte.
Ma come la condizione ultima dell'essere scarnificato, manipolato, "messo a nudo" gnoseologicamente parlando e nella materialità della carne, violentata e abusata rimanda alla condizione miserevole dell'artista contemporaneo che ridotto a produttore di merci reifica l'eterno perpetuarsi delle condizioni atte alla sua cooptazione all'interno del sistema dell'arte che ne perpetua e certifica la validità ad operare nell'ambito delle arti visive, ovviamente fino alla prossima tendenza... L'artista scade presto, come il latte, e quindi prima che inizi a puzzare di vecchio bisogna immettere dei nuovi prodotti, più freschi, più innovativi, al passo coi tempi. Questo è marketing, gente, e chi non si adegua
In questa epoca di felicità per tutti coloro che lo desiderano, ma il desiderare và qui intesa nel senso di adattare le capacità per procacciarsi i mezzi necessari. Cosa desidera un artista? essere riconosciuto come tale, che ci sia un consenso che lo gratifichi. Come viene gratificato un artista? Dalla valorizzazione delle sue opere, valorizzazione resa possibile da una sinergia di fattori, dei quali la critica è uno di quelli principali. Come si attiva questa valorizzazione? viviamo in un momento di valorizzazione delle idee.. si vendono beni immateriali, idee, modi di vita...si crea uno star system, dei modelli di riferimento, si saccheggia quà e là ed ecco realizzata l'ultima tendenza... nell'epoca del post... Visto che l'arte non deve più rappresentare una interrogazione di fronte alla vastità dell'universo ma un semplice diversemnt, al più colto, ma che contenga in se quel pizzico di media generalistico. La patina di cultura viene affidata al sistema preposto a questo: grandi musei di arte contemporanea si muovono come multinazionali, operando strategie di mercato, investimenti , campagne acquisti, l'artista contemporaneo si misura sulle quotazioni delle aste di Sotesby, da qui la visibilità dell'artista si misura sulla sua capacità di crearsi un immagine e di venderla. In questa fase ci sono sinergie e antisinergie che si muovono come buchi neri nella galassia : gallerie, fondazioni, enti locali si adeguano e concorrono alla formazione di nuove Accademie e gruppi di potere.
In questa configurazione la sfera artistica sembra che sia carnefice e vittima allo stesso tempo: carnefice perchè impone ritmi e scelte dell'artista: ovviamente questo comporta che il designato possa accedere ai benefici del successo, ma si tratta di una piccola cerchia di eletti, tutti gli altri non sono artisti. Oppure l'arte è carnefice perchè riflette la condizione dell'artista contemporaneo non avulsa dalla sua vita affettiva e bio-politica e quindi che si trova a vivere sulla propria pelle i dolori e le mortificazioni della vita... Una vita giunta sul precipizio della non storia e in quella sorta di buco nero in cui si dibatte la cultura contemporanea.
Quando è nato il bisogno di sacrificare e di sacrificarsi... o di sacrificare vittime per nulla consenzienti all'immolazione? Noi sentiamo molto affine alla religione l'idea del sacrificio, ci si sacrifica per una causa superiore, per la divinità, per la patria. Il sacrificio fa parte della vita, l'edonismo attuale è un surrogato dell'esistenza basata sul sacrificio, in fondo ci si può divertire se si hanno i soldi necessari ad accedere agli svaghi offerti dall'industria dello spettacolo. Siamo qui a fare spettacolo di una situazione paradossale, di una dialettica imbalsamata nelle maglie delle corrispondenze semantiche tra significato e significante che assurge ad epitema della inversione e propulsione dei ruoli. Ruoli tutti giocati all'interno di una empasse psico analitica che vede perpetuarsi, in una sorta di coazione a ripetere, la figura della vittima e del carnefice...tema biblico, si potrà optare, in cui l'esistenza dell'uno è assioma dell'esistenza dell'altro sulla paralasse di un sistema codificato di segni che chiamiamo Arte.
Ma come la condizione ultima dell'essere scarnificato, manipolato, "messo a nudo" gnoseologicamente parlando e nella materialità della carne, violentata e abusata rimanda alla condizione miserevole dell'artista contemporaneo che ridotto a produttore di merci reifica l'eterno perpetuarsi delle condizioni atte alla sua cooptazione all'interno del sistema dell'arte che ne perpetua e certifica la validità ad operare nell'ambito delle arti visive, ovviamente fino alla prossima tendenza... L'artista scade presto, come il latte, e quindi prima che inizi a puzzare di vecchio bisogna immettere dei nuovi prodotti, più freschi, più innovativi, al passo coi tempi. Questo è marketing, gente, e chi non si adegua
In questa epoca di felicità per tutti coloro che lo desiderano, ma il desiderare và qui intesa nel senso di adattare le capacità per procacciarsi i mezzi necessari. Cosa desidera un artista? essere riconosciuto come tale, che ci sia un consenso che lo gratifichi. Come viene gratificato un artista? Dalla valorizzazione delle sue opere, valorizzazione resa possibile da una sinergia di fattori, dei quali la critica è uno di quelli principali. Come si attiva questa valorizzazione? viviamo in un momento di valorizzazione delle idee.. si vendono beni immateriali, idee, modi di vita...si crea uno star system, dei modelli di riferimento, si saccheggia quà e là ed ecco realizzata l'ultima tendenza... nell'epoca del post... Visto che l'arte non deve più rappresentare una interrogazione di fronte alla vastità dell'universo ma un semplice diversemnt, al più colto, ma che contenga in se quel pizzico di media generalistico. La patina di cultura viene affidata al sistema preposto a questo: grandi musei di arte contemporanea si muovono come multinazionali, operando strategie di mercato, investimenti , campagne acquisti, l'artista contemporaneo si misura sulle quotazioni delle aste di Sotesby, da qui la visibilità dell'artista si misura sulla sua capacità di crearsi un immagine e di venderla. In questa fase ci sono sinergie e antisinergie che si muovono come buchi neri nella galassia : gallerie, fondazioni, enti locali si adeguano e concorrono alla formazione di nuove Accademie e gruppi di potere.
In questa configurazione la sfera artistica sembra che sia carnefice e vittima allo stesso tempo: carnefice perchè impone ritmi e scelte dell'artista: ovviamente questo comporta che il designato possa accedere ai benefici del successo, ma si tratta di una piccola cerchia di eletti, tutti gli altri non sono artisti. Oppure l'arte è carnefice perchè riflette la condizione dell'artista contemporaneo non avulsa dalla sua vita affettiva e bio-politica e quindi che si trova a vivere sulla propria pelle i dolori e le mortificazioni della vita... Una vita giunta sul precipizio della non storia e in quella sorta di buco nero in cui si dibatte la cultura contemporanea.
RIPRODUZIONI • 11 artworks
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BRAIN
Il punto di partenza di questa nostra riflessione era l' organo umano che più di altri incarna[...]
BRAIN
Il punto di partenza di questa nostra riflessione era l' organo umano che più di altri incarna le qualità umane più elevate, dove appunto queste dovrebbero risiedere. Nell'opera di Gaspare Lombardo l' encefalo si mostra in tutta la sua nudità, nella sua emancipazione dal corpo possiamo vedere ciò che non si può vedere perchè all' interno della scatola cranica, ma scompare tutto il resto: il corpo appunto.
Questo organo dove confluiscono le sensazioni trasmetteci dai sensi si libera una volta per tutte dal corpo, in una estrema separazione tra mente e corpo, liberandosi anche della forza di gravità. Levita su un sofà incarnando quell'ideale borghese dell' uomo che al ritorno da una giornata in ufficio si concede il meritato riposo nel salotto di casa; aleggia sopra un isola in un paesaggio notturno; lo vediamo in lontananza sul mare quasi come un veliero fantasma, come Venere che sorge dalla schiuma del mare, è un apparizione aliena, fantasma di ciò che era, un organo che insieme ad altri organi formava un unità nel corpo.
Così mostrandosi non fà altro che evocare la mancanza di un corpo, che si ripropone prepotentemente nella bella ragazza che immagine fumettistica lo porta tranquillamente a spasso con guinzaglio e proprio qui il cervello scende di nuovo sulla terra lasciando una scia, quasi fosse una lumaca. Ragione che soccombe alla sessualità, alla carica degli ormoni, ai desideri accesi dalla vista, il tatto, l'olfatto, il gusto e l' udito, anche loro fantasmi evocati poichè il puro pensiero vorrebbe farne a meno, sensi ritenuti prima dalle religioni poi anche dal pensiero scientifico fonte di travisamenti e perdizioni che offuscano l'esatto funzionamento della ragione. Come se l'estrema razionalità arrivasse ad una sorta di fondamentalismo, che nella sua accezione religiosa ha sempre visto il corpo come cagione di perdizione e dimora delle passioni, fino ad intenderlo come un involucro riempito da organi che possono essere modificati, cambiati, integrati.
Lombardo ci parla della cancellazione del corpo dovuta all'estremizzazione di concetti religiosi che mascherano nella realtà rapporti di subordinazione tra i sessi. Questa volta tale scomparsa è dovuta a due mani che ricamano un Burka formando una sagoma scura dalla cintola in sù, non a caso se si vuole ridurre un essere ad un fagotto, lo si dimezza. Oltre le mani che dipanano la matassa di filo possiamo vedere all'altezza della testa il cervello che è sia l'artefice che il prigioniero di questa trama. Così il pensiero religioso, in questo caso, si chiude su se stesso cercando di cancellare quel corpo femminile che in occidente, superata formalmente la subalternità del sesso femminile a quello maschile, si preferisce addomesticare attraverso la mercificazione.
Il punto di partenza di questa nostra riflessione era l' organo umano che più di altri incarna le qualità umane più elevate, dove appunto queste dovrebbero risiedere. Nell'opera di Gaspare Lombardo l' encefalo si mostra in tutta la sua nudità, nella sua emancipazione dal corpo possiamo vedere ciò che non si può vedere perchè all' interno della scatola cranica, ma scompare tutto il resto: il corpo appunto.
Questo organo dove confluiscono le sensazioni trasmetteci dai sensi si libera una volta per tutte dal corpo, in una estrema separazione tra mente e corpo, liberandosi anche della forza di gravità. Levita su un sofà incarnando quell'ideale borghese dell' uomo che al ritorno da una giornata in ufficio si concede il meritato riposo nel salotto di casa; aleggia sopra un isola in un paesaggio notturno; lo vediamo in lontananza sul mare quasi come un veliero fantasma, come Venere che sorge dalla schiuma del mare, è un apparizione aliena, fantasma di ciò che era, un organo che insieme ad altri organi formava un unità nel corpo.
Così mostrandosi non fà altro che evocare la mancanza di un corpo, che si ripropone prepotentemente nella bella ragazza che immagine fumettistica lo porta tranquillamente a spasso con guinzaglio e proprio qui il cervello scende di nuovo sulla terra lasciando una scia, quasi fosse una lumaca. Ragione che soccombe alla sessualità, alla carica degli ormoni, ai desideri accesi dalla vista, il tatto, l'olfatto, il gusto e l' udito, anche loro fantasmi evocati poichè il puro pensiero vorrebbe farne a meno, sensi ritenuti prima dalle religioni poi anche dal pensiero scientifico fonte di travisamenti e perdizioni che offuscano l'esatto funzionamento della ragione. Come se l'estrema razionalità arrivasse ad una sorta di fondamentalismo, che nella sua accezione religiosa ha sempre visto il corpo come cagione di perdizione e dimora delle passioni, fino ad intenderlo come un involucro riempito da organi che possono essere modificati, cambiati, integrati.
Lombardo ci parla della cancellazione del corpo dovuta all'estremizzazione di concetti religiosi che mascherano nella realtà rapporti di subordinazione tra i sessi. Questa volta tale scomparsa è dovuta a due mani che ricamano un Burka formando una sagoma scura dalla cintola in sù, non a caso se si vuole ridurre un essere ad un fagotto, lo si dimezza. Oltre le mani che dipanano la matassa di filo possiamo vedere all'altezza della testa il cervello che è sia l'artefice che il prigioniero di questa trama. Così il pensiero religioso, in questo caso, si chiude su se stesso cercando di cancellare quel corpo femminile che in occidente, superata formalmente la subalternità del sesso femminile a quello maschile, si preferisce addomesticare attraverso la mercificazione.
DECORAZIONI MURALI • 77 artworks
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In questa galleria sono presenti alcune immagini di decorazioni realizzate in alberghi, abitazioni private,[...]
In questa galleria sono presenti alcune immagini di decorazioni realizzate in alberghi, abitazioni private, locali ad uso commerciale.
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