Silvano Bruscella
Silvano Bruscella nasce nel 1974 a Sesto San Giovanni (MI).
Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Monza e nel 2001 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dopo una breve parentesi di collaborazioni con importanti studi di architettura, nel 2003 frequenta la scuola di Arteterapia al Centro di Formazione “La Linea dell’Arco” di Lecco, approfondendo il legame tra le due discipline e organizzando laboratori creativi e di supporto al progetto architettonico. Nel 2006, a seguito dell’incontro con Laura Ramoino, Bruscella entra in permanenza presso la Galleria “Le Tele Tolte”, partecipando a rassegna dove l’artista, il cui nome è volutamente nascosto, accompagna l’osservatore nell’opera e nel concetto rappresentato. Nel 2007 espone con la mostra collettiva “In-Visibil-Arte”, al Museo Angelo Rizzoli di Ischia e nell’Ex Convento di Santa Chiara per il XXXIV Premio Sulmona invitato dal Prof.Giorgio Di Genova. Negli stessi anni concentra il lavoro sull'immagine del cyborg, l’uomo migliorato da componenti esterne tecniche e tecnologiche, e presenta i risultati della ricerca con una personale allo spazio Sottovuoto di Milano. Parallelamente inizia a sperimentare la tecnica del collage, riciclando vari tipi di carta (pubblicità, sacchetti, scontrini, ricevute, ecc.) e servendosene per denunciare sprechi e disagi sociali. Nel 2008 si unisce al Movimento Innaturalista, dichiarando così il rifiuto dell'attuale sistema artistico ed esprimendo un giudizio fortemente negativo nei confronti dell'arte dell'ultimo mezzo secolo. Dal 2010 definisce il suo lavoro il risultato di continue “coincidenze”, dove segni, colori, forme, materiali e abbaglianti illusioni si mescolano a gesti convulsi e fanno emergere le figure che animano le storie della sua pittura. Bruscella continua a presentare il proprio lavoro grafico e pittorico in varie collettive e personali in Italia e all'estero come fossero le pagine di un diario, riscontrando apprezzamento sia da parte del pubblico che dalla critica.
Silvano Bruscella vive e lavora tra Milano e Gaeta.
Scopri opere d'arte contemporanea di Silvano Bruscella, naviga tra le opere recenti e acquista online. Categorie: artisti italiani contemporanei. Domini artistici: Pittura, Fotografia. Tipo di account: Artista , iscritto dal 2007 (Paese di origine Italia). Acquista gli ultimi lavori di Silvano Bruscella su Artmajeur: Scopri le opere dell'artista contemporaneo Silvano Bruscella. Sfoglia le sue opere d'arte, compra le opere originali o le stampe di alta qualità.
Valutazione dell'artista, Biografia, Studio dell'artista:
PAINTING 2013 • 7 opere
Guarda tuttoPAINTING 2007-2012 • 22 opere
Guarda tutto"for sale"
PAINTING collage advertising • 11 opere
Guarda tuttoDRAWING • 7 opere
Guarda tuttoFORMS photo, performance and installations • 14 opere
Guarda tuttoRiconoscimento
Le opere dell'artista sono state notate dalla redazione
Biografia
Silvano Bruscella nasce nel 1974 a Sesto San Giovanni (MI).
Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Monza e nel 2001 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dopo una breve parentesi di collaborazioni con importanti studi di architettura, nel 2003 frequenta la scuola di Arteterapia al Centro di Formazione “La Linea dell’Arco” di Lecco, approfondendo il legame tra le due discipline e organizzando laboratori creativi e di supporto al progetto architettonico. Nel 2006, a seguito dell’incontro con Laura Ramoino, Bruscella entra in permanenza presso la Galleria “Le Tele Tolte”, partecipando a rassegna dove l’artista, il cui nome è volutamente nascosto, accompagna l’osservatore nell’opera e nel concetto rappresentato. Nel 2007 espone con la mostra collettiva “In-Visibil-Arte”, al Museo Angelo Rizzoli di Ischia e nell’Ex Convento di Santa Chiara per il XXXIV Premio Sulmona invitato dal Prof.Giorgio Di Genova. Negli stessi anni concentra il lavoro sull'immagine del cyborg, l’uomo migliorato da componenti esterne tecniche e tecnologiche, e presenta i risultati della ricerca con una personale allo spazio Sottovuoto di Milano. Parallelamente inizia a sperimentare la tecnica del collage, riciclando vari tipi di carta (pubblicità, sacchetti, scontrini, ricevute, ecc.) e servendosene per denunciare sprechi e disagi sociali. Nel 2008 si unisce al Movimento Innaturalista, dichiarando così il rifiuto dell'attuale sistema artistico ed esprimendo un giudizio fortemente negativo nei confronti dell'arte dell'ultimo mezzo secolo. Dal 2010 definisce il suo lavoro il risultato di continue “coincidenze”, dove segni, colori, forme, materiali e abbaglianti illusioni si mescolano a gesti convulsi e fanno emergere le figure che animano le storie della sua pittura. Bruscella continua a presentare il proprio lavoro grafico e pittorico in varie collettive e personali in Italia e all'estero come fossero le pagine di un diario, riscontrando apprezzamento sia da parte del pubblico che dalla critica.
Silvano Bruscella vive e lavora tra Milano e Gaeta.
- Nazionalità: ITALIA
- Data di nascita : 1974
- Domini artistici:
- Gruppi: Artisti Italiani Contemporanei
Influenze
Formazione
Valore dell'artista certificato
Realizzazioni
Attività su Artmajeur
Ultime notizie
Tutte le ultime notizie dall'artista contemporaneo Silvano Bruscella
Per Silvano Bruscella, Coincidenze
Silvano Bruscella è un artista dotato; se le vicende personali e professionali non lo avessero ostacolato troppo spesso nell’esercizio quotidiano della pittura, sono convinto che avrebbe raggiunto ancor prima la maturità espressiva che dimostra in questi dipinti. Mi ha sempre colpito, nel suo lavoro, la sicurezza con cui ha scelto di collocarsi in una prospettiva autenticamente moderna (siamo nel XXI secolo, ma non trovo ancora un termine migliore), individuando le fonti migliori a cui poteva attingere e scartando senza esitare le astuzie di molta arte contemporanea. E’ un segno di intelligenza di cui bisogna dargli atto; anzi, viene da chiedersi che cosa avrebbe fatto un pittore così lucido in un momento storico favorevole agli artisti e non, come quello attuale, tagliato su misura per i “creativi” e i pubblicitari. E’ soprattutto per via di questa lucidità che le sue opere hanno attirato subito la mia attenzione. Perché una scelta del genere equivale a un atto critico, paragonabile ad alcune idee che avevo provato a formulare con le parole: cercare cioè quell’attacco, quel punto di sutura necessario per ricollegarsi a una tradizione vitale, indispensabile ancora oggi, ma da troppo tempo frantumata e dispersa. Anche se il connubio fra crudo infantilismo e ironia nei confronti della società di massa che mostrano questi dipinti sembrerebbe confermarlo, non vorrei semplificare troppo le cose dicendo che quel punto si colloca all’incirca fra l’esplosione dell’art brut e la nascita della pop art. Troppa acqua è passata sotto i ponti, e perciò il riattacco non potrà che essere mediato, alterato da situazioni e sentimenti molto diversi; com'è infatti nel caso di questi quadri, che a tratti rivelano un sarcasmo allucinato, figlio non illegittimo di questi anni difficili e senza mete.
Dicevo che Bruscella è un artista dotato; per spiegarmi meglio, impiegherò un’espressione sportiva e dirò che possiede “i fondamentali” della pittura. Un tempo questa dote era richiesta a chiunque aspirasse a entrare nella squadra delle cosiddette “avanguardie” (persino nelle divisioni minori); oggi a quanto pare non è più così, anzi parrebbe persino d’ostacolo; o forse, più semplicemente, nessuno è interessato a valutare simili qualità perché ne sono richieste altre di altra natura, come la facile presa e la vendibilità. Potrà sorprendere, ma tra i “fondamentali” a mio parere non vanno considerati soltanto la coerenza e l’incisività del segno (una dote che Bruscella ha acquisito attraverso la pratica ininterrotta del disegno), il faticoso equilibrio fra la spontaneità e il controllo critico (che scaturisce appunto dalle “coincidenze” che occorrono sulla tela), il continuo affinamento tecnico (il collage, già sperimentato in passato, s’integra qui al segno d’impronta grafica e alle luminose campiture cromatiche, caricandole di significato), il senso vivo della composizione e del colore – tutte qualità che Silvano possiede in grado elevato -, ma anche, forse soprattutto, l’orientamento essenziale nei confronti di valori umani e di pensiero, senza i quali l’arte non sarebbe che decorazione. Orientamento che, tuttavia (ciò che non sembra molto chiaro ad alcuni suoi colleghi impegnati “nel sociale”), gli artisti dovrebbero esprimere utilizzando soltanto i mezzi propri dell’arte.
Ebbene, mi pare che Bruscella esprima questo orientamento essenziale in un “disagio della civiltà”, nel rifiuto di una comunicazione apparentemente seduttiva – ma in realtà violenta e totalizzante - che riduce gli uomini a consumatori. Bruscella ne sfronda gli allori, ci mostra che l’antropologia della società che essa pretende di rappresentare è di natura quasi opposta, tutt’altro che tranquillizzante. In questo senso i suoi graffiti grotteschi fotografano una realtà oggettiva, raccontano in modo veritiero la nostra vita quotidiana.
Francesco Porzio
(Milano, 2013)
Cyborg
Sottovuoto, Milano
esposizione personale, 2008
Face to Face
Impaktes Visuals Gallery
esposizione personale, 2008
I linguaggi dell'Arte
Galleria Le Tele Tolte, Calcata (VT)
esposizione personale 2008
Coincidenze (atto primo)
Galleria Le Tele Tolte, Capalbio (GR)
esposizione personale 2010
Coincidenze - Tracce d'identità
Bond Art - Milano
esposizione personale 2013
Comunicato stampa
Innaturalismo è rappresentazione dell’uomo e dell’umanità per come essi sono, ovvero da oltre quindicimila anni scivolati verso l’innaturalità.
Innaturalismo è mostrare senza vane speranze, senza pietistici compromessi, senza romantiche interpretazioni, l’abisso del nulla nel quale l’uomo è precipitato trascinando con sé tutto ciò che lo circonda.
Innaturalismo è perciò evidenziare il brutto poiché il bello è scomparso dal mondo ed ove vi fosse ancora, non sarebbe comunque percepibile dall’uomo moderno.
L’artista innaturalista, infischiandosene allegramente della tristezza che ciò induce nelle persone sensibili, non propone soluzioni perché il regresso è inarrestabile, ma si limita a farsi specchio registrando fedelmente gli innumerevoli aspetti e le mutevoli forme della prigioniera umanità,-ordinatamente caotica e caoticamente ordinata, vuota di pienezza e piena di vuoto,
infelicemente gaia e gaiamente infelice, passivamente attiva ed attivamente passiva-,di questi tempi ultimi.
Milano, 1 Gennaio 2009
Silvano Bruscella, Alfio Catania, Fulvio Martini, Luca Palazzi, Skawalker, Francesco Porzio, Jimmy Rivoltella, Alessandro Scapinelli.
PRIMA COLLETTIVA INNATURALISTA
Galleria Isarte Corso Garibaldi,2
"Questo sito e questo manifesto nascono da un profondo disgusto per lo stato attuale dell'arte e della società. Essi intendono sollecitare un risveglio: non tanto delle abbruttite coscienze dei molti (impresa impossibile) ma almeno delle intorpidite intelligenze dei pochi.
Noi riteniamo che l'arte contemporanea, nella sua forma dominante, si sia trasformata in un'istituzione accademica fondata sul denaro e sulla ricerca del successo, senza più rapporto alcuno con l'attività creativa.
Anche se non ci sfugge il nesso fra questo degrado e il modello culturale ed economico che sta conducendo il pianeta alla distruzione, crediamo che l'attuale crisi dell'arte provenga da lontano, almeno dalla fine delle cosiddette avanguardie storiche. A nostro parere la rottura è avvenuta poco più di mezzo secolo fa, quando la comunità degli artisti si è dissolta e il comando delle operazioni è stato assunto dal mercato, anche per rispondere alla nuova società del benessere e al desiderio di acculturazione di un pubblico più vasto
Naturalmente si è fatto il possibile per mascherare questo cambio di guardia, consolidato nei decenni successivi. Nonostante la manieristica reiterazione del linguaggio delle avanguardie, esso ha modificato radicalmente la natura dell'arte moderna, alterando la percezione del suo significato e del suo sviluppo, stravolgendo i criteri di selezione dei valori e modificando il ruolo dell'artista e il suo rapporto con la società.
Anche se in seguito sono state esaurite tutte le possibilità, sia di rielaborazione sia di opposizione al linguaggio moderno, a nostro avviso il significato essenziale dell'arte dell'ultimo mezzo secolo consiste nella sua natura accademica, cioè nella riduzione dell'arte a una tradizione di teorie, forme e modelli operativi. Questo ridicolo e ormai putrefatto sistema di convenzioni, tenuto in vita artificialmente da una schiera di ben remunerati professionisti (galleristi, critici, collezionisti) ha cancellato ogni libertà e ha evitato una volta per tutte ogni rischio.
Il difficile compito che ci attende - in quanto uomini sinceri e disinteressati - è di ricostruire su queste macerie un'arte e una comunità di artisti degna di questo nome, partendo quasi da zero come avevano fatto i nostri predecessori un secolo e mezzo fa".
SEGNI sulla CARTA | TELA
Studio Cinzia Galimberti via Archimede 5
Circa un anno fa un giovane artista mi scrisse una mail che terminava dicendo: Vorrei esporre le mie tele, i miei disegni stanchi di restare chiusi nel quaderno ad anelli, vorrei lasciarli riposare a lungo da voi, lontane da me.
Le sue tele e i suoi disegni “riposano” adesso nella mia Galleria attirando l’attenzione dei visitatori che raramente riescono a rimanere indifferenti di fronte alle “parole” che Silvano getta su ogni suo disegno e sua tela. Non sono parole che chiunque riesce a comprendere, non è facile il suo linguaggio, ma affascina e coinvolge.
Silvano non abbandona mai il suo blocco da disegno, quasi fosse un’estensione di se stesso, ovunque si trovi osserva e traduce con i suoi segni tutto ciò che intorno lui trasmette sensazioni, storie, emozioni sue e di chi incontra. Talvolta il foglio non basta a contenere tutto ciò che vorrebbe dire, il confine delle misure allora si espande e lascia all’immaginazione il particolare mancante (una testa, una mano, una parte di un corpo).
Molte delle sue tele sono dipinte anche sul retro, li interpreto come appunti, pensieri impazienti che non potevano aspettare di trovare la nuova tela su cui prendere vita. In alcuni casi il lavoro inizia dal retro, soprattutto quando ciò che deve essere espresso è da lui particolarmente sentito. Affrontare la tela bianca, in questi casi, diventa arduo, scavare così a fondo dentro se stesso diventa doloroso, girare la tela, nascondere il bianco intonso è un compromesso accettabile, una preparazione necessaria per poter “comunicare” con estrema sincerità e senza filtri ciò che verrà espresso quando si sentirà pronto a coprire quel bianco con i suoi segni gestuali ed istintivi.
Ogni segno di penna, di china o di colore è una parola che insieme compongono il suo diario, una storia infinita, un dialogo continuo, una comunicazione di esperienze e stati d’animo che rappresentano la storia della sua vita e per questo tutta ancora da scoprire. Non possiamo sapere oggi cosa racconteranno domani i segni di Silvano, perché nemmeno lui può saperlo, quello che so con certezza è che sarà sempre qualcosa di vero.
Riconoscere un artista è per me sempre un’emozione, confrontarmi con loro, assorbire la loro creatività, nel bene e nel male (e chi ha abitualmente modo di frequentare un artista sa cosa intendo) è stimolante ed entusiasmante, a volte anche estenuante ma sempre positivo.
Laura Ramoino
Comunicato stampa
Prima collettiva innaturalista
Uomini contro la naturalita' e l'arte accademica
E' stata inaugurata il 28 maggio presso la Galleria Isarte a Milano la prima collettiva di pittori innaturalisti. Aperta fino al 13 Giugno, la mostra, autofinanziata dagli autori, vede l'esposizione delle opere di Silvano Bruscella, Alfio Catania, Fulvio Martini, Jimmy Rivoltella, Luca Palazzi, Alessandro Scapinelli e Skawalker.
“Innaturalismo è rappresentazione dell’uomo e dell’umanità per come essi sono, ovvero da oltre quindicimila anni scivolati verso l’innaturalità. Abisso del nulla nel quale l’uomo è precipitato trascinando con sé tutto ciò che lo circonda.” queste le parole contenute nel manifesto del movimento redatto il primo Gennaio 2009. Un manifesto-non manifesto che non ha la pretesa di essere un punto di partenza per chi vuole aderire al movimento, ma punto d'incontro per tutti gli artisti che non si riconoscono nella fredda a vuota pittura accademica.
Nell'ultimo mezzo secolo, infatti, l'arte è diventata un oggetto alla mercè del febbrile consumismo di una società governata dalla legge del mercato e dall'interesse economico. La comunità degli artisti si è dissolta in nome di un vuoto benessere. “Riteniamo che l'arte contemporanea, nella sua forma dominante, si sia trasformata in un'istituzione accademica fondata sul denaro e sulla ricerca del successo, senza più rapporto alcuno con l'attività creativa”. Muovendosi da questo disgusto profondo per lo stato attuale dell'arte, gli innaturalisti vogliono un risveglio delle menti ancora troppo intorpidite dopo anni di povertà artistica che vede le opere ridotte a tradizionali teorie, forme e modelli operativi.
Bisogna ripristinare dunque, lo spirito originario delle avanguardie disprezzando totalmente l'arte e la critica mercificata, e avventurandosi liberi in cieli nuovi di creazione dando assoluta sincerità all'espressione.
Altro caposaldo del movimento è che: “L’artista innaturalista si limita a farsi specchio, registrando fedelmente gli innumerevoli aspetti e le mutevoli forme della prigioniera umanità, vuota di pienezza e piena di vuoto”. Si muove dalla consapevolezza di una perdita di naturalità nell'uomo. Un uomo che dice di essere felice in un mondo precostituito, subordinato alle regole del vivere comune. Un uomo che si adagia nella sua normalità e non tenta nemmeno l'esplorazione di mondi altri rispetto al suo. La felicità è apparente, il sorriso è finto e dietro si cela una tristezza incolmabile e raramente percepita.
Le opere innaturaliste rappresentano i multiformi aspetti umani con ironia, senza retorica e inutili commiserazioni.
Per Luca Palazzi, l'innaturalista fondamentalmente fa quello che vuole e rifiuta uno stile omologato. Pur ispirandosi al neoespressionismo di Kentrick, Damiano, Grosz e new ruw, le sue opere toccano senza indugi la dura vita aziendale. Qui il capo incombe e la competizione è aspetto quotidiano del vivere, gli uomini sono macchine elettriche e pochissimi dopo tormentati gradini riescono a giungere in vetta. È un modo alienante, di una lotta dell'uno contro i tutti.
Silvano Bruscella è anche architetto e nelle sue opere annulla la precisione stilistica per sottolineare il contenuto. Il Silvano innaturalista trova spazio al centro dei suoi lavori per importanti maison di moda. Lui lavora sulle persone, sulle loro identità. Un passante o un passeggero del treno hanno infinite storie da raccontare a loro insaputa. Ecco dunque che la penna prevale sulla pittura, l'artista può così cogliere velocemente l'essenza di chi gli si pone di fronte per caso senza fermare l'attimo come nelle composizioni classiche. Per Bruscella essere innaturalista è un pretesto per raccontare la naturalità.
Fulvio Martini invece, smaschera la vera personalità: un volto grigio dietro una copertina colorata e allegra perchè tolta la maschera appare solo il nulla. Le sue opere sono una somma di tutto quello che è, le sue esperienze, i dipinti più amati, la vita quotidiana. Per Martini vivere normalmente ti uccide, è una limitazione dettata dal tuo egoismo. Apri le tue ali ed esci da questa gabbia che da solo hai fabbricato. Perciò innaturalismo è quello che denuncia e non quello che dipinge: la naturalità.
“Il difficile compito che ci attende - in quanto uomini sinceri e disinteressati - è di ricostruire su queste macerie un'arte e una comunità di artisti degna di questo nome, partendo quasi da zero” .
Per raccogliere fondi a favore del nuovo movimento artistico saranno offerte al pubblico alcune opere innaturaliste poste in vendita tramite un'asta a offerta scritta che verrà chiusa alla fine dell'esposizione.
Prima collettiva innaturalista
Dal 29 Maggio al 13 Giugno
Galleria Isarte – Corso garibaldi 2, Milano
Orari: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Domenica e Lunedì chiuso.
Info esposizione: 028057628, ,
Info movimento artistico:
Ileana Sapia
Prima collettiva innaturalista - 2009
"Questo sito e questo manifesto nascono da un profondo disgusto per lo stato attuale dell'arte e della società. Essi intendono sollecitare un risveglio: non tanto delle abbruttite coscienze dei molti (impresa impossibile) ma almeno delle intorpidite intelligenze dei pochi.
Noi riteniamo che l'arte contemporanea, nella sua forma dominante, si sia trasformata in un'istituzione accademica fondata sul denaro e sulla ricerca del successo, senza più rapporto alcuno con l'attività creativa.
Anche se non ci sfugge il nesso fra questo degrado e il modello culturale ed economico che sta conducendo il pianeta alla distruzione, crediamo che l'attuale crisi dell'arte provenga da lontano, almeno dalla fine delle cosiddette avanguardie storiche. A nostro parere la rottura è avvenuta poco più di mezzo secolo fa, quando la comunità degli artisti si è dissolta e il comando delle operazioni è stato assunto dal mercato, anche per rispondere alla nuova società del benessere e al desiderio di acculturazione di un pubblico più vasto
Naturalmente si è fatto il possibile per mascherare questo cambio di guardia, consolidato nei decenni successivi. Nonostante la manieristica reiterazione del linguaggio delle avanguardie, esso ha modificato radicalmente la natura dell'arte moderna, alterando la percezione del suo significato e del suo sviluppo, stravolgendo i criteri di selezione dei valori e modificando il ruolo dell'artista e il suo rapporto con la società.
Anche se in seguito sono state esaurite tutte le possibilità, sia di rielaborazione sia di opposizione al linguaggio moderno, a nostro avviso il significato essenziale dell'arte dell'ultimo mezzo secolo consiste nella sua natura accademica, cioè nella riduzione dell'arte a una tradizione di teorie, forme e modelli operativi. Questo ridicolo e ormai putrefatto sistema di convenzioni, tenuto in vita artificialmente da una schiera di ben remunerati professionisti (galleristi, critici, collezionisti) ha cancellato ogni libertà e ha evitato una volta per tutte ogni rischio.
Il difficile compito che ci attende - in quanto uomini sinceri e disinteressati - è di ricostruire su queste macerie un'arte e una comunità di artisti degna di questo nome, partendo quasi da zero come avevano fatto i nostri predecessori un secolo e mezzo fa".
• Expo link : http://www
• Exposition Type : artex • Exposition Tema : INNATURALISMO
FACE TO FACE - 2008
Inaugurazione: sabato 4 ottobre 2008 ore 17.00
sabato 4 ottobre 2008 ore 21.00 performance di Live Painting
Orari apertura: da giovedì a domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.30 (orario continuato)
Ingresso libero
Catalogo in galleria
La Galleria Le Tele Tolte prosegue con questa mostra di confronto tra Silvano Bruscella e Werens il ciclo di esposizioni dal titolo “I linguaggi dell'arte” che mette a confronto, di volta in volta, due artisti in apparente contrasto tra loro. Questa edizione è stata realizzata in collaborazione con la Galleria ImpaktesVisuals di Sabadell (Barcellona) dove il 4 settembre è stata presentata questa mostra ottenendo un notevole successo.
L’esposizione è stata preceduta da una performance di LivePainting effettuata dai due artisti per presentarsi al pubblico e renderlo partecipe del loro lavoro e sarà riproposta a Calcata, alle ore 21.00 in Piazza Garibaldi.
L’evento è inserito nel percorso proposto dall’Associazione AMACI per la quarta edizione della “Giornata del contemporaneo”, il grande evento promosso dall’Associazione e dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.
Anche questa volta si propone un confronto tra due artisti molto diversi tra loro. Werens Ramon Puig) è attivo nel mondo dell’arte spagnola da oltre 20 anni. Sebbene la carriera artistica di Werens abbia incluso delle esperienze nel disegno grafico e proiezioni audiovisive, è, comunque, l'arte dei grafitti che è stata sviluppata in modo più elaborato e che lo ha portato ad un naturale dialogo con il dipinto murale. I lavori che propone per questo confronto si rifanno ai suoi inizi e mostrano una linea più illustrativa, più pulita grazie all'utilizzo delle pistole
aerografe. In questo modo Werens desidera avvicinarsi al pubblico con un linguaggio più riconoscibile e più chiaro.
Questa chiarezza del suo lavoro, nella quale è sempre presente una punta di umorismo e un tocco di sorpresa, contrasta con il lavoro di Silvano Bruscella. La pittura di Silvano è forte e molto espressiva, figure caratterizzate
da una pittura segnica ed istintiva, colori vivi e contrastanti, segni che rappresentano se stesso e ciò che lo circonda.
Molte tele di Silvano sono dipinte anche sul retro, una sorta appunti, pensieri impazienti che non potevano aspettare di trovare la nuova tela su cui prendere vita. In alcuni casi il lavoro inizia dal retro, soprattutto quando
ciò che deve essere espresso è da lui fortemente sentito. Se c'è un punto di contatto tra i due artisti è nell'afflato pop metropolitano che fa parte della storia di Werens e che viene sfiorato da Silvano nel momento in cui ferma un immagine raccolta in treno o in una piazza sul suo blocco da disegno.
L'amore è un cane che viene dall'inferno
da un progetto di Attilio Zanchi e Lorenzo Argentino
a cura di Vera Maria Carminati
L'inaugurazione della mostra costituirà occasione per la presentazione della figura di Bukowski attraverso film sceneggiati dal poeta, video-documentari, lettura di poesie e dibattito allargato ai rapporti poesia-pittura determinanti per la definizione della nostra società dell'immagine
SEGNI - 2007
Giunge alla terza edizione la rassegna di arte contemporanea dal titolo SEGNI organizzata dall’associazione Artistica Culturale o.n.l.u.s, Il Cenacolo Felice Casorati in Campidoglio con il contributo della Regione Piemonte, e del Comune di Torino.
giovedì 6 dicembre 2007 - domenica 30 dicembre 2007
eXpressioni 2007
Lacco Ameno d'Ischia (NA): Villa Arbusto, Museo Angelo Rizzoli Corso Angelo Rizzoli, 224
Vernissage //
sabato 25 agosto ore 21, a cura della Prof.ssa Lina Tufano
Meet Artist//
domenica 26 agosto ore 17, incontro con l'Artista
Proiezioni video e cortometraggi//
30 agosto ore 21
Finissage . Petulia Mattioli video istallazioni//
sabato 01 settembre ore 21.30
la parola fine della storia è altrove
musica di Eraldo Bernocchi, Nils Petter Molvaer, Massimo Pupillo, a cura di Giulia Di Costanzo
Orario apertura//
9.30/13.00//16.00/19.00
XXXIV Premio Sulmona 2007
Polo Museale Civico Diocesano Piazza Garibaldi Sulmona (AQ)
sabato 8 settembre 2007 - sabato 29 settembre 2007
Il Circolo d'Arte e Cultura "Il Quadrivio" di Sulmona con la partecipazione e la collaborazione dell'Amministrazione Provinciale dell'Aquila e del Comune di Sulmona, sotto l'egida della Regione Abruzzo, indice ed organizza il XXXIV Premio Sulmona 2007, articolato nelle seguenti sezioni:
a) Rassegna Internazionale d'Arte Contemporanea;
b) Premio nazionale di critica d'Arte;
c) Premio nazionale di giornalismo.
SEGNI sulla CARTA | TELA
Studio Cinzia Galimberti via Archimede 5 Milano
venerdì 14 dicembre 2007 - mercoledì 30 gennaio 2008
personale di disegni e dipinti a cura di Laura Ramoino
2007 - In-Visibil-Arte
Vitarte - Viterbo
40 artisti non si firmano a cura di Giorgio Di Genova e Laura Ramoino.
2006 - SEGNI
Rassegna d'Arte Conyemporanea
Cenacolo Felice Casorati in Campidoglio - Torino